Pittella presidente “abusivo”: arrestato ma non decaduto, blocca la Regione
Dieci mesi di paralisi, quasi duecento giorni in più rispetto alla naturale scadenza della legislatura. E con un governatore factotum, mai dimessosi ma sospeso dalla scorsa estate, che riesce ancora a dettar legge. È il paradosso della Basilicata: a luglio il presidente della Regione Marcello Pittella (Pd), fratello del senatore Gianni, è stato arrestato per concorso in falso e abuso d ’ u f f i c i o nell’ambito di un’inchiesta sulla sanità locale. La legge Severino gli ha imposto di lasciare l’incarico – anche se, sospendendosi, Pittella ha rinunciato a dimettersi – ma il Pd e la Regione ancora pendono dalle sue vicende giudiziarie, tanto che le nuove elezioni sono state fissate a maggio, ovvero a tempo debito affinché prima si faccia luce su ll’incandidabilità del governatore.
DUE GIORNI FA, la Cassazione ha accolto il ricorso di Pittella, rispedendo il caso al Tribunale del Riesame e aprendo uno spiraglio per il presidente: se le misure cautelari venissero revocate ( al momento su di lui pende il divieto di dimora), Pittella potrebbe tornare in campo e puntare a un nuovo mandato.
D’altra parte lo scorso maggio, appena prima che scoppiasse lo scandalo sulla sanità, il governatore era stato scelto a furor di assemblea come candidato del Pd per le Regionali. Sei mesi dopo, nonostante l’inchiesta e nonostante sondaggi che danno i democratici al terzo posto, Pittella ha ancora in mano il partito. Lo dimostrano le dichiarazioni di queste ore degli esponenti locali, in estasi per la decisione della Cassazione, che pure non ha affatto as- solto Pittella da responsabilità penali e che ha soltanto rinviato il caso a un nuovo giudizio.
SU TUTTI spicca Vincenzo Robortella, consigliere regionale dem: “L’urgenza di condannare politicamente un uomo si scontra spesso con gli iter giudiziari. Il giustizialismo da quattro soldi e forcaiolo dovrebbe essere ridimensionato da casi come questo”. E a dar man forte a Pittella ci sarà anche il segretario regionale Mario Polese, che ancor prima del- la decisione della Cassazione sosteneva che, se non si fosse dato un ruolo al governatore, la battaglia del Pd alle Regionali “sarebbe stata già persa in partenza”.
Ma a prescindere dalle sentenze, c’è già un punto fermo. La vicepresidente della Regione Flavia Farcone, che ha sostituito Pittella, ha fissato le nuove elezioni per il 26 maggio, in concomitanza con le Europee. Una lunga melina – la legislatura è scaduta da circa una settimana – giustificata prima da una nuova legge elettorale approvata a Ferragosto, poi dal freddo natalizio e dalla necessità di non accavallare le urne con l’inizio dell’anno di Matera come Capitale europea della Cultura.
DI RINVIO in rinvio si è arrivati al 26 maggio, giusto in tempo per aspettare Pittella. che altrimenti avrebbe dovuto saltare il turno come da legge Severino. Per le ire delle opposizioni: “Hanno trasformato la Basilicata in una soap opera – dice il leghista Massimo Zullino – invece di lasciarci appesi per queste vicende, pensassero a trovare una soluzione alla forzatura del voto a maggio”. Anche il Movimento 5 Stelle – che da mesi, prevedendo elezioni in tempi ragionevoli, ha scelto Antonio Mattia come candidato – parla di Regione “in ostaggio” e minaccia un ricorso al Tar “contro il decreto di rinvio del voto e contro tutti gli atti di giunta e di consiglio che non dovessero rientrare nell’arco temporale dei cinque anni di legislatura”. Parole condivise nei contenuti da Maurizio Bolognetti, candidato presidente dei Radicali, che però incalza il Movimento: “Mi meraviglio che protestino. Sono loro al governo nazionale, facciano qualcosa per anticipare queste elezioni”. In caso contrario, a decidere tempi e regole sarà ancora il Pd di Pittella. In attesa di giudizio.
Indagato
Le elezioni sono fissate a maggio, quando il Riesame avrà deciso sulla sua candidabilità