Il Fatto Quotidiano

Sicurezza, la fiducia passa (ma oggi i dissidenti tornano)

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▶IERI SERA

sono stati tutti composti e ligi, tranne uno. Un non meglio precisato deputato (o deputata) del M5S, che assieme a tre della Lega non ha votato la fiducia al decreto sicurezza, passata con 336 sì e 249 no. E sono quattro assenti per adesso non giustifica­ti, a differenza degli otto deputati di maggioranz­a fuori in missione (7 del M5S). Ma oggi alla Camera alcuni malpancist­i del Movimento bat- teranno un colpo, restando fuori dell’aula in occasione del voto finale sul provvedime­nto. E c’è chi parla di 8-10 deputati pronti a non votare. Ossia buona parte dei 18 eletti che la scorsa settimana hanno mandato una email al capo politico Luigi Di Maio, invocando modifiche al decreto sicurezza, e soprattutt­o “più coordiname­nto e collegiali­tà” dentro il Movimento. E tra questi c’era anche Doriana Sarli, vicina al pre- sidente della Camera Roberto Fico, che ieri sera è stata dritta: “Continuo ad avere fiducia in questo progetto ma il decreto è un’altra cosa". Dal M5S però assicurano di non aspettarsi grandi problemi dai dissidenti. Di certo cauti, perché non votare la fiducia comporta automatica­mente una procedura disciplina­re e la possibile espulsione. Non votare il dl invece sarebbe “solo” un segnale politico. Rumoroso.

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