Il Fatto Quotidiano

Da D’Alema alla Lega

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di Teresa De Santis è la vera sorpresa delle nomine dei direttori di rete. Innanzitut­to perché è la prima volta che una donna va alla guida di Rai1, l’ammiraglia della tv pubblica. Poi perché il suo nome al grande pubblico non dirà granché. E sembra il frutto di un compromess­o. Non è un mistero che Matteo Salvini, per Rai1, volesse Casimiro Lieto, storico autore di Elisa Isoardi. Ma di fronte al muro eretto dall’ad Salini e dal M5S, il leader leghista ha dovuto far buon viso a cattivo gioco e virare su un altro nome: De Santis, appunto. Che, secondo i maligni, sarebbe stato suggerito dallo stesso Lieto. Ex giornalist­a del manifesto , De Santis in Rai fa la gavetta a Stereonott­e , come il neo direttore del Tg1 Giuseppe Carboni. Poi arriva alla tv e per diversi anni ha la fama di dalemiana di ferro, insieme a Maria Pia Ammirati. Poi, però, accade qualcosa perché il direttore di Rai1 Fabrizio Del Noce, vicino a FI, la sceglie come sua vice e per anni lavorano fianco a fianco. Fino a quando il rapporto si rompe perché, si narra, lei tentò di fargli le scarpe. Classica esponente del “partito Rai”, vicina anche ad Antonio Marano (legato alla prima Lega), De Santis ha subìto anche un’inchiesta interna per assenteism­o e un’altra per pubblicità occulta, accuse da cui è stata completame­nte scagionata. Dopo lo scontro con Del Noce, però, finisce esiliata a Televideo, dove è rimasta finora come vicedirett­ore. Due anni fa tenta di dare vita a un sindacato vicino al M5S. Per poi ricomparir­e, oggi, in quota Lega.

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