Il Fatto Quotidiano

A “sinistra” l’usato sicuro

-

è l’unico rimasto al suo posto. Da luglio 2017, infatti, Stefano Coletta è direttore di Rai3, nominato dall’ex dg Mario Orfeo in sostituzio­ne di Daria Bignardi. Non era facile passare indenni nella fitta giungla di veti e controveti del nuovo corso gialloverd­e, ma Coletta è riuscito nel miracolo. Grazie ai suoi buoni risultati e all’aver ridato un’identità alla rete, e per giunta senza più corazzate come Che tempo che faoi programmi di Alberto Angela. Ma pure per questioni di opportunit­à politica: lasciandol­o al suo posto Salvini e Di Maio possono dimostrare di non aver applicato uno spoils system selvaggio, assicurand­osi un credito con il Pd, che potrà sempre tornare utile. Nato a Roma nel 1965, laureato in Lettere e filosofia, arriva giovanissi­mo alla tv di Stato nel 1991 come inviato del programma radio 3131. Numerose sono le trasmissio­ni che cura come autore o capoproget­to: Mi manda Rai3, Tatami , Amore criminale. Ma il suo fiore all’occhiello resta Chi l’ha visto , di cui è responsabi­le fino al 2017. Nel 2012 stava per migrare a La7 chiamato da Paolo Ruffini, ma poi decise di restare. “Vorrei riportare in Rai Fiorello e Lilli Gruber”, ha dichiarato dopo la sua nomina nel 2017. “Fosse per me la Rai potrebbe fare a meno del genere cooking …”, aggiungeva nella stessa intervista che, per fortuna, dev’essere sfuggita a Elisa Isoardi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy