Il Fatto Quotidiano

Torna l’uomo che sfidò B.

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indizi lasciavano intuire che Carlo Freccero, classe 1947, già direttore di Rai2 22 anni fa, poi di Raisat e di Rai4, potesse tornare a una direzione Rai, ancora Rai2. Le parole di stima nei suoi confronti pronunciat­e a settembre da Fabrizio Salini (“Freccero potrà scrivere pagine per il futuro della tv. Ci conosciamo e stimiamo da anni”). E il silenzio dello stesso Freccero che, dopo mesi passati in ogni studio televisivo a parlar di politica, di costume, di calcio, da luglio è mediaticam­ente sparito. Quando si ambisce a qualcosa, meglio restare defilati. La sua è la nomina che fa più rumore: Freccero è stato uno dei pilastri della tv di Stato della Seconda Repubblica. La sua Rai2 dal 1996 al 2002 è stata una spina nel fianco del berlusconi­smo imperante e laboratori­o di programmi e personaggi che hanno fatto storia: Michele Santoro, Corrado e Sabina Guzzanti, Gad Lerner, Fabio Fazio, Serena Dandini, Daniele Luttazzi. Programmi come Satyricon e L’ottavo nano sarebbero innovativi pure oggi. Il tutto diretto da uno che poi, con Berlusconi, ci si era fatto le ossa dirigendo Italia Uno e La Cinq, l’approdo francese dell’ex Cav. Ma Oltralpe è passato anche per France 2 e 3. Difficilme­nte etichettab­ile in una categoria politica, col tempo si è cucito addosso il ruolo di intellettu­ale della tv, genio e sregolatez­za. Scrittore, esperto di linguaggio e comunicazi­one, docente, negli ultimi tre anni è stato membro del Cda Rai in quota

5 Stelle.

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