Amazon diventa anche postino Farà concorrenza a Poste Italiane
▶DOPO
mesi di indiscrezioni è arrivata l’ufficialità: Amazon è diventato un operatore postale italiano, di fatto entrando in concorrenza con Poste, Nexive e Citypost. Il colosso statunitense dell’e-commerce di proprietà di Jeff Bezos potrà, quindi, portare a termine le consegne dei pacchi acquistati sulla piattaforma online tramite due società del gruppo, Amazon
Italia Logistica e Amazon Trasport, che lo scorso 16 novembre hanno ottenuto dal ministero dello Sviluppo economico la licenza di consegnare i prodotti a casa degli utenti. Le due controllate, entrambe registrate a Milano, erano finite nel mirino dell’Agcom con l’accusa di svolgere “abusivamente” un servizio analogo a quello postale, subendo una sanzione di 300mila euro e l’obbligo di iscriversi al registro che disciplina gli attori autorizzati. Detto, fatto: la domanda di Amazon è stata accolta, aprendo così le porte all’ennesimo segmento di business per la multinazionale di Seattle. Le due società, che saranno sottoposte alla vigilanza dell'Agcom, dovranno ora inquadrare i propri dipendenti ai sensi del contratto nazionale del settore postale. Dal sito del Mise emerge che Amazon ha ottenuto l’autorizzazione generale per consegnare posta sopra i 2 kg e pacchi da 20 a 30 kg, pony express, raccomandate urgenti, consegna con data e ora certa. Ma c'è il disco verde anche per i "servizi a valore aggiunto” (corriere espresso, consegna nelle mani del destinatario, tracciamento elettronico, ecc.) che, per alcuni, potrebbe rappresentare il passo verso la creazione da parte di Amazon di un servizio in concorrenza con gli altri operatori. Nell’agosto 2017, è stato il ddl Concorrenza del governo Gentiloni ad abbattere una degli ultimi tabù monopolistici di Poste italiane: i servizi di notifica e comunicazione degli atti giudiziari, oltreché delle notifiche delle multe stradali. E ora l’entrata in campo di Amazon rischia di complicare la situazione di Poste, anche se per equipararsi all’ex monopolista, il colosso di Bezos dovrà registrarsi all’albo dei trasportatori, pratica che per il momento Amazon non ha ancora intrapreso.