I migranti dopo il decreto: irregolari e meno integrati
Non c’è solo la cancellazione della “protezione umanitaria” e il robusto giro di vite su immigrazione e cittadinanza. Con il decreto Sicurezza – o“decreto Salvini”– il governo interviene (con lo stesso tratto securitario) su aspetti molto diversi: “decoro” urbano, antimafia, forze dell’ordine.
Protezione umanitaria
La misura simbolo è la soppressione dei permessi di soggiorno per ragioni umanitarie (la cosiddetta “protezione umanitaria”). Era la forma di tutela concessa più spesso ai richiedenti asilo in Italia. Come parziale contrappeso vengono individuati alcuni “casi speciali” per permessi di soggiorno temporanei (da 6 mesi a 2 anni): motivi di salute, calamità nel paese d’origine, atti di valore civile; o per vittime di tratta, violenza domestica e grave sfruttamento.
La norma è destinata a trasformare in migranti irregolari buona parte degli stranieri che oggi sono titolari di protezione umanitaria. L’inevitabile aumento dei “clandestini” è stato stimato dall’Ispi ( Istituto per gli studi di politica internazionale): ai 490 mila già presenti in Italia se ne aggiungeranno altri 132mila nei prossimi due anni (nel 2020 gli irregolari saranno 622mila, +21,2%).
Revoca dello status
Il decreto Salvini rende più ampia la platea dei reati che comportano il diniego e la revoca della protezione internazionale. Il rifugiato perde il suo status (o la possibilità di ottenerlo) se condannato in via definitiva per diversi reati. C’è un po’ di tutto: lesioni personali, violenza sessuale, traffico di droga, pratiche di mutilazione dei genitali femminili, ma anche minaccia a pubblico ufficiale e furto (persino quello “non aggravato”).
Detenzione
La legge prolunga da 90 a 180 giorni la durata massima del trattenimento degli stranieri nei Centri per il rimpatrio (Cpr), cioè sostanzialmente dei vecchi Cie (Centri di identificazione ed espulsione). Se non c’è posto, peraltro, è previsto il trattenimento del migrante in locali di pubblica sicurezza (porti e aeroporti d’arrivo soprattutto): in sostanza si tenta di iniziare e chiudere la procedura in strutture chiuse di identificazione penalizzando le attività di supporto, anche legale, necessarie a presentare domanda di asilo.
Integrazione
Viene ristretto l’accesso al sistema Sprar, il circuito d’accoglienza gestito dallo Stato, basato sui programmi di integrazione: non ne avranno più diritto tutti i richiedenti, ma solo quelli a cui l’asilo viene riconosciuto e i minori non accompagnati. Chi è in attesa del giudizio sul suo status, peraltro, non potrà più essere impiegato in lavori di pubblica utilità: anche quelli sono ora riservati ai titolari di protezione internazionale.
Cittadinanza
Il decreto burocratizza e allunga il percorso per ottenere la cittadinanza italiana: dalla presentazione della domanda devono passare almeno 48 mesi (4 anni anziché 2). Viene reintrodotta come requisito indispensabile la conoscenza della lingua italiana Con il decreto viene reintrodotto nel codice penale il reato di blocco stradale (oltre a quello ferroviario), che dal 1999 era sanzionato semplicemente come illecito amministrativo.
Occupazioni
Vengono inasprite le sanzioni per gli “squatter”: la pena per chi occupa “terreni o edifici a lt ru i” passa da 2 a 4 anni. Viene anche esteso l’uso delle intercettazioni per questi rati. Il ministro dell’Interno inoltre dispone un piano operativo nazionale “per la prevenzione e il contrasto delle occupazioni abusive”. Sulla base di questo piano, i prefetti elaborano i programmi per l’esecuzione degli sgomberi.
Bracciale anti stalker
Chi è imputato – e non già condannato – per maltrattamenti in famiglia o stalking può essere controllato col braccialetto elettronico.
Accattonaggio
Salvini introduce il reato di “esercizio molesto dell’accattonaggio”: chi chiede l’elemosina “con modalità vessatorie o simulando deformità o malattie o col ricorso a mezzi fraudolenti” può essere arrestato da 3 a 6 mesi. Se impiega minori rischia la reclusione da 1 a 3 anni. Il decreto introduce una fattispecie penale anche per i parcheggiatori abusivi, prima perseguibili solo in via amministrativa: se sono impiegati minori oppure il sog- getto è già stata fermato per lo stesso motivo rischia da 6 mesi a 1 anno.
Noleggio veicoli
Per aumentare la prevenzione degli attentati terroristici, i dati di chi noleggia un auto o un pullman – car sharing escluso – sono comunicati alle forze dell’ordine e verificati tramite il loro sistema informatico.
Taser ai vigili urbani
Le armi a impulsi elettrici saranno nella dotazione degli agenti di polizia municipale di tutti i capoluoghi di provincia, anche al di sotto dei 100mila abitanti.
I Daspo
Il Daspo (divieto di accesso) alle manifestazioni sportive, già esistente, si estende anche agli indiziati di terrorismo. Viene esteso anche “il Daspo urbano”: potrà essere applicato nei presidi sanitari e in aree destinate a mercati, fiere e spettacoli.
Antimafia
Il decreto riforma la struttura dell’Agenzia nazionale che amministra i beni confiscati alla criminalità organizzata, rafforzandone autonomia organizzativa e contabile (e aumentandone il personale di 70 unità).
Fondi alla Polizia
Gli straordinari agli agenti di polizia potranno essere pagati anche in deroga ai limiti stabiliti per il personale della Pubblica amministrazione. Sono aumentati di 10,9 milioni nei prossimi due anni gli stanziamenti per la retribuzione dei volontari dei Vigili del fuoco. Altri 5 milioni sono stanziati per il riordino del personale di polizia ed esercito.