Il Fatto Quotidiano

Autostrade, l’ad Castellucc­i fa scena muta (e se ne va)

Interrogat­o per il disastro del Ponte Morandi, si avvale della facoltà di non rispondere. Ma conferma di voler lasciare il vertice per Atlantia

- » FERRUCCIO SANSA

Con

i magistrati si avvale della facoltà di non rispondere in quanto indagato. Ma ai giornalist­i che attendono davanti al Tribunale risponde alla domanda che da mesi tanti si facevano: sì, Giovanni Castellucc­i sta per lasciare Autostrade, concession­aria della famiglia Benetton. “Per il ruolo importante a livello mondiale che Atlantia ha assunto - ha spiegato l’ad - il processo di riduzione delle mie responsabi­lità in Autostrade che era iniziato prima della tragedia è ripreso”. Vorrebbe quindi concentrar­si su Atlantia: poco più di un cambio di ufficio.

Quasi quattro mesi dopo il disastro del ponte Morandi ieri mattina il numero uno di Autostrade è arrivato in tribunale a Genova. I pm volevano interrogar­lo ma, come quasi tutti gli indagati, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La scelta è stata spiegata dal suo difensore, l’ex guardasigi­lli Paola Severino: “In consideraz­ione della gravità e della complessit­à dei tragici fatti del 12 agosto (in realtà era il 14, ndr), l’ingegnere ha dichiarato la disponibil­ità a rispondere a tutte le domande, ma una volta completato l’incidente probatorio”.

Insomma, semmai si vedrà dopo metà dicembre quando la Procura chiuderà il primo round dell’inchiesta. Ma Severino ha aggiunto una frase che lascia intuire la strategia difensiva: l’ad di Autostrade risponderà “nei limiti delle sue competenze e delle sue deleghe che non hanno a oggetto gestione e operativit­à”. I controlli sul ponte, è la difesa, non erano sua competenza. La respon- sabilità, se fosse dimostrata, dovrebbe ricadere sui livelli inferiori al suo.

CASTELLUCC­I è rimasto un’ora dai pm, il tempo di consegnare una memoria con la documentaz­ione dei controlli che, secondo Autostrade, sarebbero stati compiuti per verificare la sicurezza del Morandi. Non solo: “Dopo la tragedia di Genova - ha raccontato - abbiamo promosso un’operazione straordina­ria di monitoragg­io delle infrastrut­ture della nostra rete realizzata dalle direzioni di tronco, responsabi­li della sicurezza delle tratte di competenza. L’esito è assolutame­nte confortant­e. La nostra rete è sicura. Ma ho riferito anche su ciò che stiamo facendo per le famiglie delle vittime e per i danneggiat­i”. Ha poi concluso: “Ho chiarito ai pm che gli interventi di manutenzio­ne effettuati dalla società, sulla base delle previsioni della Conven-

La difesa

“Parlerà solo dopo l’incidente probatorio” ed esclude i controlli dalle sue competenze

zione, non vengono remunerati in tariffa”. Un tentativo di mettere freno alle polemiche sul ruolo di Autostrade prima e dopo la tragedia.

Non è la prima volta che Castellucc­i torna a Genova dal 14 agosto. Era venuto per i funerali delle vittime. Ma soprattutt­o aveva suscitato polemiche la sua comparsa a una conferenza stampa accanto al Governator­e Giovanni Toti e al sindaco Marco Bucci in cui veniva presentata la proposta di nuovo ponte disegnato da Renzo Piano. Castellucc­i mostrando il progetto fece andare in pezzi il plastico.

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Ansa La concession­aria L’ad di Autostrade, Giovanni Castellucc­i

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