M5S “ricompensa” la Puglia coi Giochi del Mediterraneo
Dopo i casi Ilva e Tap, i 5 Stelle provano a recuperare consensi lanciando Taranto per la competizione prevista nel 2025
Riprendersi la Puglia, dopo i casi Tap e Ilva. Con questo obiettivo il Movimento 5 Stelle e il ministro per il Sud Barbara Lezzi hanno annunciato che Taranto si candiderà a ospitare i Giochi del Mediterraneo 2025. Una sorta di mini-Olimpiade a cui partecipano 26 Paesi tra Europa, Africa e Asia e che prevede una trentina di sport. Sarà l’occasione, giurano i 5 Stelle, per rilanciare la città pugliese e la Regione intera grazie a decine di investimenti sullo sport, sull’edilizia e sui trasporti.
IL TEMA però è anche politico: proprio in Puglia, nei mesi scorsi, il M5S ha dovuto cedere rispetto alla purezza delle sue posizioni, ammettendo di non poter bloccare il Tap e chiudendo un accordo – pur migliorativo – sull’Ilva, l’azienda che tempo fa i grillini promettevano di riconvertire. Sulla candidatura ora sono tutti d’accordo: il governo, il Movimento nazionale e persino gli esponenti locali, nonostante in passato i 5 Stelle si siano spesso divisi sull’opportunità di ospitare grandi eventi.
La linea la detta la ministra Lezzi: “Tanti ci vogliono dipingere come quelli del ‘no’, ma questa non è la verità. Non siamo mai stati contro a prescindere ai grandi eventi sportivi. Vogliamo investire su questa candidatura che può rappresentare l’occasione per il rilancio del territorio”.
Segue Giovanni Vianello, deputato tarantino, che parla di “una grande notizia” che “continua un percorso di interventi migliorativi e di diversificazione economica” per la città, proprio mentre i consiglieri regionali del Movimento diffondono una nota entusiasta in cui si parla della “rina scita” di Taranto e dell’augurio che “tutte le istituzioni esprimano parole di apprezzamento”.
E in effetti l’esecutivo ha condiviso la scelta sia col sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci
(Pd), sia col governatore, Michele Emiliano.
Ora bisognerà creare un comitato promotore e proprio in questa fase i 5 Stelle dovranno fare i conti con i pericoli del passato.
Nel 2009 l’Italia ha infatti già ospitato i Giochi, a Pescara e Chieti. Fu un disastro, almeno a detta degli stessi 5 Stelle, che due anni fa citavano sul blog “il flop dei Giochi del Mediterraneo 2009” nel lungo elenco dei grandi eventi che avevano lasciato opere inutili o buchi nei bilanci. Il post serviva a giustificare il “no” a Roma 2024 e si riferiva alla gestione allegra della kermesse: un comitato organizzatore di 78 persone (a Pechino, nel 2008, erano 18) e spese previste per 70 milioni che rivelarono un buco da 37 milioni a pochi mesi dall’evento.
SEMPREa
Pescara, poi, tre anni fa, i 5 Stelle chiedevano conto dei 235 mila euro di debito per i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia, edizione low co
st – con molti meno sport – dello stesso evento, replicato nel 2015.
Stavolta, assicura il Movimento, non ci saranno sorprese: “N on possiamo tollerare la vecchia logica di sprechi, – spiega Lezzi – se la candidatura dovesse avere successo ci sarà un monitoraggio costante sugli interventi”. Si useranno parte degli 800 milioni del Cis (il contratto istituzionale di sviluppo) siglato dall’ultimo governo e qualcosa arriverà dai 90 milioni stanziati negli ultimi anni per il centro storico. Cercando di scongiurare un’altra frattura con la Puglia.