Il Fatto Quotidiano

Caso Cucchi: stop alla destituzio­ne di Tedesco, carabinier­e accusatore

L’Arma sospende il procedimen­to disciplina­re fino a sentenza definitiva

- » VALERIA PACELLI

F rancesco

Tedesco può tirare un sospiro di sollievo. Nei confronti del carabinier­e – che nove anni dopo la morte di Stefano Cucchi ha accusato altri due colleghi del pestaggio – l’Arma ha sospeso il procedimen­to disciplina­re di destituzio­ne fino a sentenza definitiva. Il sollievo è temporaneo, perché il militare dovrà attendere l’esito del processo bis ora in corso in Corte d’assise d’appello dove è imputato per omicidio preterinte­nzionale insieme ad altri due, Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, tutti in forza nel 2009 alla stazione Appia. Altri due carabinier­i sono accusati invece di calunnia o falso.

NEI FATTI

la posizione di Tedesco cambia il 9 luglio scorso, quando per la prima volta davanti al pm Giovanni Musarò punta il dito contro i colleghi. Racconta la sua verità (che dovrà essere valutata dal Tribunale). Ma quel giorno d’estate, mentre rende interrogat­orio il suo telefono squilla. Lo cercano per notificarg­li un atto della compagnia di Bari San Carlo in cui si annuncia l’apertura di un’i nchiesta da parte dell’amministra­zione. Il reato di abuso d’autorità, pure contestato­gli inizialmen­te, infatti è stato dichiarato prescritto. Non è un’assoluzion­e nel merito. Per l’Arma è un comportame­nto “contrario ai principi di moralità e di rettitudin­e proprio del giuramento prestato del grado rivestito, nonché dello status di militare”, ma anche “lesivo dell’immagine dell’Istituzion­e”.

A questo punto Tedesco consegna una serie di memorie difensive, spiega la propria posizione, si dice estraneo ai fatti. Chiede anche di acquisire i suoi verbali accusatori. Poi fa ricorso al Tar di Bari contro l’Arma e il ministero della Difesa proprio per chiedere la sospension­e del procedimen­to disciplina­re.

NEL FRATTEMPO

però l’Arma cambia rotta e il 15 novembre asseconda le sue richieste. É scritto nel documento del Comando Generale: preso atto “dell’indetermin­atezza conseguent­e alla mancanza di elementi conoscitiv­i per definire con margini di sufficient­e certezza la posizione disciplina­re del militare e del concreto rischio di assumere decisioni che potrebbero rivelarsi in netto stridore con quanto sarà poi eventualme­nte statuito dal giudice penale”, e “considerat­o la particolar­e complessit­à d el l ’ accertamen­to relativo al fatto addebitato”, determina “la sospension­e dei termini del procedimen­to”. Una decisione applaudita dal legale di Tedesco, Eugenio Pini: “È un provvedime­nto che traccia un confine positivo in questa vicenda. Da parte nostra c’è stata una costante e trasparent­e interlocuz­ione con l’amministra­zione”.

Durante l’udienza di ieri, Pini ha chiesto l’acquisizio­ne dei documenti relativi all’iter disciplina­re. Richiesta respinta dal Tribunale: potranno finire nel fascicolo nel momento in cui Tedesco deporrà in aula. Quando dovrà ripetere la sua verità.

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Sullo schermo Francesco Tedesco

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