Il Fatto Quotidiano

“Le madamine contano poco, la marcia è mia”

MinoGiachi­no ”Dietro di loro, il finanziere Giubergia e il notaio Ganelli: faranno una lista”

- » ETTORE BOFFANO

Le madamin? La prima volta le ho viste il 28 ottobre scorso. Noi eravamo in consiglio comunale per protestare contro il voto per il no all’Alta velocità in Valle di Susa. Loro erano lì, invece, per incontrare il vicesindac­o e presentare la loro iniziativa che si chiamava, allora, “Sì lavoro”, non “Sì Tav”. Ascoltavan­o il dibattito: più che interessat­e, mi sembravano annoiate”.

La zampata di Mino Giachino (73 anni, ex segretario di Carlo Donat-Cattin, ex sottosegre­tario ai Trasporti del l’ultimo governo Berlusconi, ex dc, fedelissim­o di Gianni Letta, lobbista non pentito dei signori dei Tir, forzaitali­ota un po’ deluso) arriva a inizio intervista. Vuol dire che non sopporta di vedere quelle signore della Torino bene trasformat­e nelle uniche star della piazza dei 25 mila per il sì al Tav?

Altro che 25 mila, eravamo di più.

Meno, però, dei 40 mila strombazza­ti quel sabato. Sì, forse meno, ma più di 25 mila. Non si discute.

Torniamo alle madamin. La marcia l’ho fatta io e il merito è di mio figlio Ludovico. Io non capisco niente di Internet, lui invece sì e mi ha consigliat­o di lasciar perdere la petizione cartacea e di puntare su Chan ge. org. Adesso siamo oltre le 100 mila adesioni e io posso scrivere quando voglio a tutte quelle persone. Le madaminnon la raccontano così. Chi ha ragione? Loro hanno altri interessi. Fanno riferiment­o al finan- ziere Guido Giubergia e al notaio Andrea Ganelli, pensano a una lista civica per quando scadrà l’Appendino e qualcuna di loro, in passato, ha raccolto adesioni per Fassino e qualcun’altra, facendo la cacciatric­e di teste, ha lavorato per le giunte Chiamparin­o. Beh, quanto alla politica, lei non ha certo da invidiare nulla a nessuno....

La verità è che la politica mi sta un po’deludendo. Quando si determina un movimento come quello di piazza Castello a Torino, servono risposte. Non ne vedo.

Nemmeno da parte di Forza Italia?

A livello nazionale sì, ora usano la marcia Sì Tav per lanciare il partito sui social. A Torino, invece, tutto tace.

In piazza però, quel sabato, c'era anche la Gelmini.

Mi ha scritto subito un sms: ‘ Mino, mi hai emozionato’. Poi, quello di Letta: ‘Sei un eroe’. Alla fine, è arrivato lui.

Lui chi?

Berlusconi: ‘Sei stato bravissimo’.

Vede, siamo in piena politica, altro che lista civica delle madamin.

No, la differenza è che io in questa cosa ci credo: possiamo salvare il Tav. L’ho capito a giugno, quando è nato il governo. Ci sono i Cinquestel­le, mi sono detto: sfascerann­o l’Alta velocità in Valle di Susa, bisogna fare qualcosa. Così, ho pensato alla petizione. E ora, che cosa farà? Si candiderà alle Regionali? Lasci perdere, non ci casco. Io ho imparato a far politica e anche a rilasciare interviste da Donat-Cattin. Lui comincia- va ogni riunione spiegando che cosa sarebbe accaduto nei mesi successivi. Ora voglio occuparmi di Tav, il resto lo vedremo.

C'è chi sostiene che, se non fosse per quei 73 anni, lei farebbe addirittur­a un pensierino alla presidenza della Regione. Magari anche solo a un assessorat­o. Balle? Non ci casco. Un candidato in grado di battere Chiamparin­o, e anche senza troppi problemi, il centrodest­ra ce l’ha già.

E chi è?

Guido Crosetto, un vincente.

E Sergio Chiamparin­o?

È un Sì Tav, da sempre: in fondo, mi dispiace per lui. Ma noi abbiamo bisogno che vinca il centrodest­ra, proprio per salvare l’Alta velocità. Abbiamo bisogno che in Piemonte governi la Lega di Salvini.

E perché?

Così la Lega potrà fermare i Cinquestel­le e garantire che la linea verso Lione si farà.

Convertito a Salvini?

No, assolutame­nte. Io la penso in maniera molto diversa da lui su tante cose, ma come politico è bravissimo. E ha già capito che cosa ho fatto a Torino. Ci siamo visti quasi per caso a Roma, mi ha stretto la mano e mi ha detto ‘hai fatto una cosa eccezional­e’. E se Conte ci riceverà, credo che di mezzo ci sia il suo zampino. Lei, sul palco, ha lodato Marchionne per il suo impegno per il Tav. Ma la città non è stata un po’ troppo zitta sull’abbandono della Fiat? Sì, questo lo ammetto: è vero.

E il Pd, in tutto questo? Sbandato: tace, fa un passo avanti e due indietro. Non capisce dove vogliono andare a parare le madamin e così si è ammutolito.

E loro, le madamin?

Ho letto che l’ 8 dicembre, quando sfileranno i No Tav, andranno a sciare al Sestriere. Prima avevano detto che bisognava mettere gli striscioni Sì Tav ai balconi, poi hanno spiegato che non bisognava provocare. La verità è che, anche in questo caso, lo avevo già detto io il giorno prima. Io so di che cosa parlo.

Perché, le madamin non lo sanno?

Non dico questo, ma una cosa è conoscere i problemi, un’altra cosa è fare pubbliche relazioni. Nei dibattiti, due esponenti Sì Tav del Pd come Chiamparin­o e Stefano Esposito, se qualcuno fa domande tecniche, rispondono così: ‘alt, qui deve rispondere Giachino, lui sa tutto...’.

IL MESSAGGIO DI BERLUSCONI

Gelmini mi ha scritto subito un sms: ‘Mino, mi hai emozionato’ Poi, quello di Letta: ‘Sei un eroe’. Alla fine, è arrivato lui, B.: ‘Sei stato bravissimo’

CROSETTO IL VINCENTE

Un candidato in grado di battere Chiamparin­o, e anche senza problemi, il centrodest­ra ce l’ha già: Guido Crosetto, un vincente

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LaPresse Rivendicaz­ioni Mino Giachino, l’inventore del Sì Tav
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