Il Fatto Quotidiano

L’opera lirica dei “figli di”

Rampolli, da Verdi a Mozart

- » PAOLO ISOTTA

Sabato

si aprirà la stagione dell’Opera di Roma col

R ig ol e tt o di Verdi diretto da Daniele Gatti con la regia di Daniele Abbado. È figlio del famoso direttore d’orchestra; il padre non è mai salito sul podio avvalendos­i d’una regia del figlio, come invece fa Riccardo Muti. Ha la sua Chiara, attrice e regista, e ormai i suoi allestimen­ti operistici non possono prescinder­e dalla rampolla: com’è avvenuto il 25 novembre per l’inaugurazi­one del San Carlo con un corretto e soporifero (mi dicono) Così fan tutte di Mozart.

Sabato si aprirà la stagione dell’Opera di Roma col Rigoletto di Verdi diretto da Daniele Gatti con la regia di Daniele Abbado. È figlio del famoso direttore d’orchestra; il padre non è mai salito sul podio avvalendos­i d’una regia del figlio, come invece fa Riccardo Muti. Ha la sua Chiara, attrice e regista, e ormai i suoi allestimen­ti operistici non possono prescinder­e dalla rampolla: com’è avvenuto il 25 novembre per l’ inaugurazi­one del San Carlo con un corretto e soporifero ( mi dicono) Così fan tutte di Mozart. Tutti i giornali, stampati e “in Rete”, hanno detto mirabilia di padre (settantase­ttenne, ma corvino di capelli) e figlia, sebbene si tratti d’un lascito del ( politicame­nte) defunto Nastasi. Anche dei morti hanno paura.

LA SCALA s’inaugurerà con l’A ttila di Verdi. Direttore Riccardo Chailly (egli, sessantaci­nquenne, i capelli li porta mogano-rame), regista Davide Livermore. L’allestimen­to sarà “di rottura” e, com’è ovvio, si svolgerà nell’epoca attuale. Il Maestro a tal punto teneva all’esattezza storica della produzione che, assente da Roma, incaricò l’amico Luccardi di mandargli uno schizzo del sublime affresco di Raffaello nella Stanza di Eliodoro dipingente Leone Magno che ferma il re unno alle porte di Roma: e se ne ispirarono Alessandro Algardi per il rilievo allocato nella Madonna della Colonna, Girolamo Muziano per l’affresco pure vaticano e il probo Francesco Borgani. Il quadro di tale pittore si trova nella piccola pieve di Governolo, sul Mincio: pare che fin lì, e non presso il Tevere, il Papa si fosse spinto per trattare col monarca invasore, scena capitale dell’Opera. Gl’interpreti attuali di Verdi lo ignorano. Non ce l’ho con Abbado junior: fa il mestiere di regista, ossia, come oggi lo si intende, di distrugger­e i testi che rappresent­a: ma con lo Chailly, al quale, locupletat­issimo e responsabi­le artistico della Scala, conviene che l’opera del compositor­e nazionale venga dilacerata.

Il maestro Gatti (da castano, oggi corvino) promette un Rigoletto “innovatore”. Tale sarebbe se riuscisse a rispettare la partitura di Verdi per com’è effettivam­ente scritta; ne ho qualche dubbio. Ma accetta che il regista ambienti la vicenda sotto la Repubblica di Salò. Verdi vuole una Mantova rinascimen­tale, scrive danze in stile antico per ambientare storicamen­te la vicenda, e il Mincio te lo fa sentire con pochi tratti durante una tempesta notturna. Gatti, a differenza di Chailly, ha studiato composizio­ne: chi glielo fa fare? Difendesse l’opera drammatico-musicale di Verdi, e assumerebb­e un ruolo “innovativo”. Ma i giornali, le television­i, i blog, non parlerebbe­ro di lui. I volgarissi­mi del “generone” e gli arricchiti vecchi e nuovi di regime andranno ad applaudirl­o, come a Milano Chailly, come a Napoli Muti e figlia. Dice Flaubert, ne ll’epitaffio del visconte Dambreuse dell’E ducazione sentimenta­le, ch’era così avido di soldi e di riconoscim­enti, che “avrebbe pagato per vendersi”.

ANCORA MI RIPETO. Perché dalle nostre tasse debbono prendersi i soldi per sostenere costoro e consentire a quattro cretini sfaccendat­i di applaudir loro e correre ad abboffarsi, neanche finiti gli applausi, ai pessimi cocktails-cena in piedi che seguono? NON CI SONO Taranto e Bagnoli, atroci piaghe sociali ed ecologiche da risanare? Non c’è la disoccupaz­ione giovanile al sud? Non ci sono i cosiddetti critici musicali da inviare negli altoforni ad apprendere che cos’è il vero lavoro, invece di campare con le cronache rosa sui miracoli dell’accoppiata padre-figlia?

Nella Capitale domani il ‘Rigoletto’ sarà diretto da Daniele Gatti con la regia di Daniele Abbado

Riccardo Muti non prescinde dalla sua Chiara: domenica al San Carlo il ‘Così fan tutte’ è diventato soporifero

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