Il Fatto Quotidiano

URBINO È SALVA, MA ADESSO IL RESTO?

- » VITTORIO EMILIANI

Grazie al Tar delle Marche, presieduto da Maddalena Filippi, già segnalatas­i come valente avvocato dello Stato, il centro storico di Urbino, uno dei più belli e conservati al mondo, è di nuovo vincolato integralme­nte. C’è voluto un quindicenn­io di traversie giudiziari­e, ma finalmente è stata sanzionata la validità dei vincoli generali apposti dal Soprintend­ente regionale Francesco Scoppola già autore del recupero integrale del romano Palazzo Altemps oggi sede della collezione Ludovisi.

URBINO ERA stata protetta dal piano regolatore del ’64 e da ben due leggi speciali dello Stato (promosse da intellettu­ali come Paolo Volponi) che l’avevano salvata da un disastroso scivolamen­to a valle. Ma c’era insofferen­za verso i vincoli di tutela di questa città originata dal Municipium , non si voleva capire che il vincolo integrale sulla città romana, medioevale, rinascimen­tale e settecente­sca (l’urbinate papa Clemente XI Albani, finito il Ducato, l’aveva sollevata da una crisi spaventosa con grandi opere) facilitava la tutela.

Anche del paesaggio rimasto intatto verso l’Appen nino umbro- toscano, il paesaggio di Piero della Francesca e di Raffaello. Che aveva entusiasma­to Carlo di Inghilterr­a al punto di liberarsi di ogni scorta per salire “verso quella meraviglia” dei Torricini e di dipingere poi come un viaggiator­e del Grand Tour certi delicati acquerelli esposti alla Casa di Raffaello nel ’90.

Francesco Scoppola prese decisioni molto coraggiose, vincolando anche le parti non protette della città antica, che costituisc­ono il grimaldell­o per far saltare il contesto. Contro tali misure il Comune fece subito ricorso. E altri ricorsi piovvero contro taluni vincoli decisi dal soprintend­ente regionale: sul Conero ricco di santuari sul mare, sul Colle dell’Infinito di Recanati, sulla Santa Casa di Loreto, sull’Eremo di San Pier Damiani sul Catria, sulla zona tanto ambita dai cavatori fra Gubbio e Cagli.

Ovviamente venne ben presto rimosso dall’incarico (siamo in pieno periodo berlusconi­ano) e con lui altri coraggiosi “servitori dello Stato”: Franco Brocchieri che aveva difeso le coste del Friuli-Venezia Giulia, Renata Pasquali battutasi per la tutela del Molise, Giancarlo Angelini (Basilicata) e Attilio Maurano ( Calabria). Una vera epurazione. Che periodicam­ente si ripete ferendo la Grande Bellezza declamata a parole e lasciata sfigurare nei fatti.

Per il ripristino dei vincoli su Urbino ricorse Italia Nostra che dopo quasi tre lustri, ha dunque vinto (e con essa Scoppola). A tutto vantaggio di una città la cui ricchez- za anche economica sta proprio nella bellezza del centro storico, del tessuto urbano, della trama antica di vicoli, rampe, scalette, di grandi palazzi e di antiche case popolari attorno alla fabbrica immensa del Palazzo Ducale, del paesaggio. Contesto semmai da rivitalizz­are visto che i residenti del centro storico sono poco più di 400 (-90/-95 per cento rispetto a mezzo secolo fa), che le attività artigiane, a parte le stamperie d’arte e qualche restaurato­re di libri e di quadri, sono sparite e l’Università non naviga in acque buonissime e comunque era diventata una monocultur­a pericolosa con la sua costellazi­one di letti per studenti fuorisede. Mentre invece ha futuro quell’agricoltur­a biologica nata qui con uno storico pioniere come Gino Girolomoni.

DEI VINCOLIpos­ti allora da Scoppola cosa rimane? A Urbino si è vinto, ora tocca a Comune, Regione, Stato, privati concepire una politica intelligen­te di rinascita complessiv­a.

Il Colle dell’Infinito è difeso da insensate costruzion­i. Il Conero purtroppo no, a parte il Comune di Camerano che si è tenuto il vincolo. Protetto l’eremo di Fonte Avellana, “frammento di Paradiso” (anche se vi sono ricorrenti minacce di sciovie o di parchi eolici). Francesco Scoppola va in pensione il 1° dicembre, come la bravissima Rita Paris, che coi soliti pochi denari ha fatto cose straordina­rie al Museo Nazionale dell’ex Massimo e sull’Appia Antica. Non è certo una buona notizia per la Grande Bellezza.

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Con i vincoli Urbino

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