Il Fatto Quotidiano

“Pegaso 3”, come rendere inoffensiv­o il cronista dissidente

KHASHOGGI EGLIALTRI

- » FABIO SCUTO

Piove su Herzilya Pituah, il piccolo sobborgo bomboniera alla periferia nord di Tel Aviv. Piovono accuse molto serie sulla Nso, la società israeliana che ha sviluppato lo spyware in grado di prendere il controllo e sorvegliar­e qualsiasi smartphone, che qui ha la sua sede.

Con l’assassinio del dissidente saudita Jamal Khashoggi all’interno del consolato del regno wahabita a Istanbul, è emerso chiarament­e come il giornalist­a – che collaborav­a con il Washington Post ed era critico nei confronti della famiglia regnante e soprattutt­o verso il principe ereditario Mohammed bin Salman – era sotto controllo. Nel suo smartphone grazie a un link in una email ricevuta era stato installato Pegasus 3, il nuovo sistema di spywaredel­la Nso. Forbes ha definito Pegasus “il kit di spy mobile più invasivo del mondo”, con un monitoragg­io quasi illimitato. Adesso, rivela il New York Times, lo stesso sistema di spionaggio del cellulare è stato ampiamente usato in Messico per spiare giornalist­i, oppositori e attivisti dei diritti civili. Molti dei quali poi sono scomparsi misteriosa­mente, altri sono stati assassinat­i.

DALL’INIZIO della presidenza di Enrique Pena Nieto nel 2012, 47 giornalist­i sono stati assassinat­i in Messico, 15 soltanto negli ultimi 18 mesi. Un’indagine federale in Messico ha accertato l’uso illegale da parte del governo dello spyware, che venne acquistato nel 2013 allo scopo di colpire terroristi e narcotraff­icanti. Il governo messicano ha ri- sposto alla relazione dicendo sempliceme­nte di non poter commentare i dettagli delle indagini in corso.

Il Messico è, così come l’Arabia Saudita, diventato un emblema dell'uso problemati­co di s p yw a r e . Naturalmen­te in un Paese come Israele nulla può accadere se il ministro della Difesa non dà il suo parere, soprattutt­o quando si tratta di prodotti sensibili e ad alta tecnologia. Apparentem­ente – nonostante i grandi titoli sui giornali – il governo nega ogni imbarazzo. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha recentemen­te espresso l'orgoglio per i legami stringenti con gli Stati del Golfo e altri Paesi. Il messaggio è chiaro: Israele è disposto a vendere queste tecnologie legate alla sicurezza per rapporti più stretti nella sua battaglia strategica contro l’Iran.

IL QUOTIDIANO­Haaretzha messo i suoi migliori reporter su una lunga inchiesta sul caso Pegasus. Con L’Arabia Saudita l'accordo è stato firmato nell'estate del 2017, solo pochi mesi prima che il principe ereditario MBS iniziasse la sua epurazione degli oppositori del regime. Furono arrestati e torturati membri della famiglia reale e uomini d'affari accusati di corruzione. Nei mesi successivi i sauditi hanno continuato la caccia agli oppositori che vivevano all'estero, culminata lo scorso ottobre con l'omicidio di Khashoggi. Pegasus segnala la posizione del telefono, è in grado di ascoltare le conversazi­oni nelle vicinanze, fotografar­e chi si tro- va nelle vicinanze, leggere e scrivere messaggi, email, scaricare app e penetrare quelle già nel cellulare, accedere a foto, clip, calendario e l’elenco dei contatti. E tutto in totale segretezza.

Le indagini di Haaretzhan­no anche rivelato che le compagnie private israeliane hanno venduto so ft wa re di spionaggio a Paesi dove la democrazia è un concetto sfumato: Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Angola, Mozambico, Repubblica Dominicana, Azerbaigia­n, Swaziland, Botswana, Bangladesh, El Salvador, Panama e Nicaragua. Ma anche a Malesia, Vietnam, Messico, Uzbekistan, Kazakistan, Etiopia, Sud Sudan, Honduras, Trinidad e Tobago, Perù, Colombia, Uganda, Nigeria e Ecuador.

“Le informazio­ni presentate da Haaretz sull’azienda, sui suoi prodotti e il loro uso sono sbagliate, basate su voci e pettegolez­zi parziali”, replica la Nso, “la presentazi­one distorce la realtà”. “La società – è la linea di difesa ufficiale – ha un comitato etico indipenden­te e indipenden­te come nessun'altra azienda come questa. Comprende esperti in affari legali e relazioni internazio­nali. Il comitato esamina ogni accordo in modo che l'uso del sistema avvenga solo in base agli obiettivi consentiti di investigar­e e prevenire il terrorismo e il crimine”.

“Ma è difficile restringer­e le possibilit­à dei clienti – spiega Roy T., esperto israeliano nel cyberware – non puoi vendere a qualcuno una Mercedes e dirgli di non guidare più veloce di 100 chilometri all'ora. La verità è che le compagnie israeliane non sanno quale sarà l’uso dei sistemi che vendono”.

Indagine federale

Il sistema israeliano doveva servire contro i narcos, la presidenza Nieto cambiò obiettivo La scheda

IL NUOVO Pegasus 3, sistema di spyware della Nso israeliana, è stato definito da Forbes “il kit più invasivo del mondo”

SEGNALA la posizione del telefono, ascolta le conversazi­oni, fotografa chi si trova nelle vicinanze, legge e scrive messaggi, mail, scarica app ed entra in quelle presenti, accede a foto, clip, calendario e all’elenco dei contatti senza che il proprietar­io del cellulare se ne accorga

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Ansa Poco amato Una protesta contro Pena Nieto, da oggi ex presidente

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