Due piazze e due misure: così i giornali hanno raccontato le marce pro e contro
Un mese fa foto aeree e copertine. Ieri brevi titoli e neanche un numero
Due pesi, due misure. Certo, va tenuto conto che la cronaca di ieri, con la tragedia di Ancona, ha inevitabilmente condizionato la ripartizione degli spazi delle notizie in prima pagina. Eppure, a un mese di distanza, i maggiori quotidiani italiani hanno scelto di diversificare la eco data a due manifestazioni nella stessa città (Torino), sullo stesso tema (Tav) ma con schieramenti opposti.
SI PARTE da R epubblic a: il giorno dopo la manifestazione delle madamine che il 10 novembre ha portato in strada circa 30 mila persone, sceglie di pubblicare in prima pagina e in posizione centrale una foto della piazza dall’alto. “La città si ribella all’isolamento”, è il titolo. Nel catenaccio al titolo principale si parla di 40 mila persone in piazza. All’interno, tre pezzi occupano interamente le pagine 4 e 5. E ieri? Gran parte della prima pagina è giustamente occupata dal caso di Ancona. Tav è in un riquadro basso, un titolo:
“A Torino anche i no tav fanno il pieno” e poi un virgolettato, quasi che i numeri non siano un fatto ma una opinione: “Siamo più delle madamine”. All’interno un solo pezzo a pagina 12. Stessa dinamica per il Corriere della Sera. A novembre, foto d al l’alto della piazza, il titolo “Torino riempie la piazza di Sì Tav” e i richiami ad altri due articoli di commento e analisi. Ieri, un titolo chiaro e defilato sotto quello della manifestazione romana di Matteo Salvini. “Sfilano migliaia di No Tav. Il M5s non può tradire”. All’interno, il peso è lo stesso. Diversa la posizione. Da pag 6 e 7, la piazza Tav arriva alle pagine 18 e 19, dopo Salvini.
La Stampa, che di Torino è il quotidiano storico, l’ 11 novembre dedicava alla manifestazione dei Sì Tav una intera sovracopertina. “Torino, l’altra Italia”, in basso un editorale dal titolo “Una sfida per la modernità”. Nello stesso involucro, storie e volti di chi era in piazza a protestare. All’interno, la manifestazione ha occupato ben cinque pagine tra cronaca e interviste. La prima pagina di ieri, invece, ha in ri- lievo la notizia di Ancona. Al centro riporta due foto simmetriche, quasi appartenessero alla stessa notizia: una riproduce solo un piccolo squarcio del corteo di Torino con le bandiere dei No Tav, l’altra le bandiere e alcuni manifestanti dell’evento della Lega a Roma. Immagini unite sotto lo stesso titolo: “La marcia dei No Tav riempie la piazza di Torino. E Salvini seduce i romani”. Il richiamo al commento interno ( “Il momento delle scelte”) dà giustizia alla manifestazione nell’incipit: “Imponente e pacifica....ha avuto un indubbio successo”. Ma lo squilibrio, e quindi il po-
Priorità La cronaca ha dato precedenza ad Ancona, ma lo squilibrio è evidente anche nelle pagine
sizionamento, seppur mai esplicitato, è evidente. Per i No Tav, tre pezzi nelle pagine 6 e 7. E un box in cui si prova a spiegare che le due piazze sono “imparagonabili” e che non ha senso parlare di numeri.
“Torino, i no Tav fanno il pieno” è invece l’esile titolo che compare (a ben cercarlo) sulla prima pagina del Sole 24
ore di ieri. Un mese prima, in occasione della manifestazione dei Sì Tav c’era invece la ca- nonica foto della piazza vista dall’alto, in evidenza a centro pagina e con il riferimento, in didascalia, al numero dei partecipanti.
A CHIUDERE, la cronaca nazionale de Il Messaggero. Se a novembre in prima pagina c’erano sia la foto che il titolo “La piazza dei Sì Tav, trentamila in piazza per chiedere sviluppo” e tre pezzi su due pagine, ieri non è sembrato ci fosse spazio per la protesta dei No Tav. Neanche uno piccolino. Certo, in apertura c’era la visita di Papa Francesco alla redazione del quotidiano, e in seconda battuta la tragedia di Ancona. Ma quando si è dovuto scegliere tra i gilet gialli e i No Tav, evidentemente è risultato più interessante ciò che accadeva oltre confine. Per Torino c’è stato spazio solo a pagina 12. Un pezzo.