Il Fatto Quotidiano

Salvini: “Nessuno sbarca” Conte: “Mando un aereo”

Le navi bloccate Il ministro minaccia sui 49 profughi: “Non sbarca nessuno, altrimenti...”. Il premier replica: “Allora andiamo a prenderli con l’aereo”

- » ANTONIO MASSARI

“Ai colleghi di governo – avverte Matteo Salvini – lo dico con la massima serenità: ogni ministro si occupi delle sue competenze, altrimenti...”. Altrimenti? Il ministro dell’Interno – con una dichiarazi­one su Facebook – lascia all’immaginazi­one e ai puntini di sospension­e, l’interpreta­zione di ogni sua probabile reazione. Il premier Giuseppe Conte evidenteme­nte non crede alle sue minacce, anzi intravede il bluff, e gli risponde con queste parole pochi minuti dopo: “Vorrà dire che non li faremo sbarcare. Li prenderò con l’aereo e li riporterò”. Salvini incassa e conferma: “Li vuole andare a prendere con l’aereo? Mah, io non ci st o”. Lo stallo maltese comunque potrebbe finalmente essere vicino alla soluzione. Il malessere interno al governo, invece, sembra essere appena iniziato. Il botta e risposta tra Salvini e Conte inizia infatti dopo i lanci di agenzia che annunciano le dichiarazi­oni del premier nella trasmissio­ne televisiva Porta a Porta: “L’importante è farli sbarcare a Malta”, dice Conte a Bruno Vespa, “stiamo sollecitan­do Malta perché li faccia sbarcare: c'è un limite a ogni politica di rigore. Questo è un caso eccezional­e, con donne e bambini da oltre due settimane in mare. Io, non volendo tradire la linea di coerenza del governo, penso che il sistema Italia possa sopportare poche donne e pochi bambini. Ed è contrario a qualsiasi principio separare padri e fig li ”. La risposta online di Salvini è secca: “Un cedimento, oggi, da parte di chiunque, significa riaprire le porte al traffico gestito da mafiosi e scafisti. Se qualcuno anche all’interno del governo accetterà di cedere alle imposizion­i di scafisti trafficant­i e ong non farà un buon servizio. In Italia si arriva se si ha il diritto di arrivarci. Non ci sarà mai l’ok mio e dei ministri della Lega per uno strappo alla regola, né per uno, né per cento”. Mentre Conte e Salvini litigano, qualcosa, seppure timidament­e, sembra iniziare a muoversi tra Francia e Germania: fonti dell’Eliseo affermano che Parigi “è pronta ad accogliere una parte dei migranti” a bordo nel quadro di uno “s fo rz o c ol le tt iv o” di ripartizio­ne europea che deve’ess ere raggiunta in modo “urgente”. “Si spera – concludono da Parigi – che possa essere una questione di ore”. Il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, ha invece dichiarato che la Germania è pronta ad accogliere 50 dei rifugiati arrivati in nave attraverso il Mediterran­eo. Oltre la distribuzi­one dei 49 naufraghi a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye, infatti, Malta chiede anche quella dei 249 migranti soccorsi e sbarcati nei giorni precedenti.

“Siamo al diciottesi­mo giorno in mare, queste persone non ce la fanno più”, ha dichiarato ieri Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watc. “A bordo c’è grande frustrazio­ne, siamo allo stremo. Fate sbarcare queste persone. Alcuni di loro rifiutano di mangiare. Ci stanno dando un aut aut. Guardano l’Europa dal binocolo, si sentono in prigione. Ad alcuni di loro la situazione ricorda le prigioni in Libia in cui hanno subito le vessazioni che ora si portano dentro. Da cittadini europei a bordo, è vergognoso guardarli in faccia e spiegare loro come mai nessuno in Europa li voglia. Per favore – aggiunge – che siano i nostri governanti a spiegare a queste persone una a una, perché non possono arrivare in Europa”. Il dottore a bordo, Frank Dorner, invece, ha parlato ieri di stress post traumatico per i passeggeri – tra i quali 4 bambini – e ha ribadito la sua preoccupaz­ione per la salute fisica e mentale dei naufraghi che – ha spiegato Dorner – potrebbero compiere atti di autolesion­ismo. Tre di loro, già nei giorni scorsi, avevano rifiutato di bere e mangiare.

Trattativa Ue Francia e Germania annunciano: disposti ad accogliere una parte dei naufraghi

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Ansa A bordo Migranti sulla Sea Watch 3 al largo di Malta: sono in mare dal 22 dicembre scorso

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