Renzi non è pronto: il partito dopo le Europee
L’ex segretario continua a lavorare al progetto, ma pensa di rimandare tutto
Il
movimento di Matteo Renzi? Per ora non se ne fa niente. Tutto rimandato a dopo le Europee, stando ai ragionamenti di fine anno dell’ex premier.
Per capire cosa è successo, bisogna tornare alle ore convulse che seguirono il ritiro di Marco Minniti dalla corsa per il Pd. In quei momenti, Luca Lotti, insieme a Lorenzo Guerini e Antonello Giacomelli, scelsero di appoggiare Maurizio Martina, portandogli “in dote” 85 parlamentari post- renziani, ovvero lottiani. Una scelta non condivisa dal leader, che negli stessi momenti chiedeva a Roberto Giachetti di correre: un modo sia per prepararsi l’uscita, sia per cercare di influenzare il risultato. Ne seguì una lite in piena regola tra Renzi e Lotti, durata giorni e giorni, con “M at teo ” c onvinto a uscire. Ma oggi i sondaggi danno la formazione di Renzi pericolosamente vicina alla soglia del 4% che serve per entrare al Parlamento europeo. Il tempo è poco, il rischio flop è dietro l’a ng ol o. Un flop che Renzi non può permettersi. E così si è fermato e ha ricominciato a parlare con Lotti. A questo punto, la sua strategia sarebbe un’altra: aspettare la vittoria di Nicola Zingaretti ai gazebo. E poi, scommettere sul- la sconfitta del Pd guidato dal nuovo segretario alle elezioni dei maggio. Sotto il 20%, il progetto dem non ha ragione di essere, ragionano anche i lottiani. A quel punto, a uscire potrebbero essere tutti in blocco. Renzi continua a mandare avanti il suo proget- to. C’è Sandro Gozi, che sta lavorando a costruire alleanze in Europa e che, insieme a Ivan Scalfarotto, cura i comitati civici. In agenda tre iniziative: la prima a Roma, sabato, poi nei due sabati successivi, a Napoli e a Milano. Una base utile per ripartire, ma di certo non sufficiente: l’ex premier continua a guardare a Forza Italia e ad eventuali fuoriusciti (a partire da Paolo Romani) e ai centristi. Convinto che quello spazio politico c’è e che se i voti non vanno al Pd andranno a lui.
NEL FRATTEMPO, i lottiani si sono “appropriati” della mozione Martina, scegliendo Simona Malpezzi come portavoce. E ragionano anche in termini di vittoria, pensando a un eventuale vicesegretario (che non sarà Matteo Richetti). Renzi, intanto, gira il mondo: in questi giorni sta facendo conferenze negli Stati Uniti, poi andrà a Lisbona.
L’ultima data cerchiata sul calendario per un’uscita dal Pd, magari in solitaria, è gen- naio. Ora pare ipotesi tramontata. Ma l’uomo resta pronto a repentini cambiamenti.
Al congresso
I suoi si appropriano della mozione Martina: portavoce, Simona Malpezzi