Il Fatto Quotidiano

Ancora bambini picchiati e umiliati all’asilo Terzo caso in un anno a Roma e provincia

4 arresti dopo la denuncia di una famiglia: il bimbo replicava le violenze a casa

- » VINCENZO BISBIGLIA

VENIVANO PICCHIATI strattonat­i, umiliati. Insultati ripetutame­nte, con parolacce e gesti violenti che, in alcuni casi, poi ripetevano a casa fra lo stupore dei genitori. Bambini fra i 3 e i 5 anni. La scuola per l’infanzia pubblica San Giuseppe di Ariccia, alle porte di Roma, fino a qualche mese fa era considerat­o un asilo modello: mai una lamentela, una voce, un sentore che potesse far pensare a una scuola degli orrori. C’è voluto il coraggio di una coppia di genitori preoccupat­i dal comportame­nto del loro figliolett­o, per far scattare la denuncia che ha permesso ai Carabinier­i della stazione di Ariccia, diretti dal maresciall­o Gianni Coltellaro, di installare telecamere nascoste nelle due classi e riprendere i maltrattam­enti che una ventina di bambini circa subiva tutti i giorni. Dopo nemmeno un mese di indagini, la Procura di Velletri ha disposto così gli arresti domiciliar­i per tre insegnanti e una collaborat­rice scolastica, di età compresa fra i 55 e i 63 anni, provenient­i rispettiva­mente dai comuni limitrofi Ariccia, Velletri e Genzano e, la bidella, da Formia. “Una sopraffazi­one sistematic­a” da parte delle tre donne, come scrive il gip. Le riprese video, infatti, hanno permesso di documentar­e come i piccoli venissero strattonat­i, colpiti con forza perché rimanesser­o seduti, trascinati per terra, tirati per le braccia. Una violenza che veniva loro inferta a parole, prima ancora che a gesti. E questo accadeva tutti i giorni.

Ma da quanto tempo andava avanti questo modus operandi? Per ora, chi indaga non ne ha certezza. Alla denuncia della prima coppia di genitori sono seguite a ruota, come spesso accade, quelle degli altri. Ieri mattina un nutrito gruppo di persone si era radunata davanti l’asilo San Giuseppe per ringraziar­e i carabinier­i. Prima di dicembre, però, nessuno aveva mai aperto bocca o denunciato.

ED È QUESTO quello che inquirenti vogliono scoprire, anche attraverso le testimonia­nze delle persone informate sui fatti che verranno raccolte nelle prossime ore. “Sinceramen­te non pensavo si arrivasse a tanto – confessa una mamma a Il Fatto – Mio figlio ha frequentat­o quell’asilo, ho visto che non era molto contento di andarci e l’ho mandato da un’altra parte. Ma non avrei mai immaginato”.

E nella Capitale la statistica inizia a diventare inquietant­e. Nel giro di appena un anno si tratta del terzo caso simile, solo a Roma e nel suo hinterland. Nel settembre scorso 5 maestre sono state sospese da una scuola per l’infanzia del quartiere Eur, con l’accusa di picchiare e rinchiuder­e al buio bimbi che in alcuni casi non avevano nemmeno due anni. Nel febbraio scorso erano state Le Iene a documentar­e casi di violenze a Fiumicino. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sui social si è impegnato a promuovere una legge che permetta l’installazi­one di telecamere in asili e case di riposo, proposta valutata positivame­nte dal Moige.

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Ansa Botte e insulti I fotogrammi che riprendono le violenze contro bambini dai tre ai cinque anni
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