Il Fatto Quotidiano

Atac, arriva l’ok dei creditori La partecipat­a dei trasporti verso il concordato preventivo

Raggi: “L’azienda resta ai romani”

- ANDREA MANAGÒ

▶VIA LIBERA dell'assemblea dei creditori al piano di concordato preventivo presentato daAtac, l'azienda del trasporto pubblico di Roma, per rientrare dal debito monstre di 1,4 miliardi di euro maturato negli anni dalla partecipat­a che gestisce bus, tram e metro. La votazione, partita il 19 dicembre scorso, si è conclusa a mezzanotte ma fonti qualificat­e parlano di una ampia maggioranz­a dei 1.200 creditori (i maggiori sono alcune banche, Trenitalia, la Regione

Lazio e Cotral) in favore del programma predispost­o per ripagare i debiti. La scorsa estate il piano aveva già ottenuto parere favorevole dal Tribunale fallimenta­re e dalla Procura di

Roma, che avevano però sottolinea­to come il concordato risultasse più “convenient­e” per i creditori rispetto al possibile scenario alternativ­o di una procedura di amministra­zione controllat­a, ossia l'anticamera del fallimento di una società con poco meno di 13 mila dipendenti.

Il programma di rientro prevede di pagare 150 milioni ai creditori privilegia­ti entro il 2019 e il 30% del credito chirografa­rio (non garantito da pegni, ipoteche o fideiussio­ni) entro il 2022. Per il resto i creditori dovranno aspettare forse anche decenni. Per finanziare le diverse fasi del concordato Atac si è impegnata ad aumentare i ricavi da bigliettaz­ione e contratto di servizio con il Comunetram­ite l'incremento dei chilometri percorsi. Una strategia per provare a rilanciare un'azienda – da anni al centro di inchieste giudiziari­e – che ruota attorno all'acquisto di 600 nuovi bus, di cui 227 entro il 2019. Soddisfatt­a Virginia Raggi: "Sapevamoch­e era la strada giusta per mantenereA­tac pubblica, in mano ai romani e per restituire ai cittadini un’azienda sana. Andiamo avanti spediti per dare alla città un servizio di trasporto pubblico davvero efficiente”. Ora la sfida sono i nuovi bus per rinnovare una flotta piccola, appena 1.400 vetture, con un'età media di ben 11 anni.

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LaPresse Il debito 1,4 miliardi

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