Il Fatto Quotidiano

L’indipenden­za dell’Inps e i professori dei due mondi

- » MARCO PALOMBI

Signora mia, che scandalo, che sfacelo! Ieri leggendo il Corriere della Sera - esperienza da cui s’impara sempre qualcosa, a volte due - abbiamo appreso che un prossimo decreto “restituisc­e l’Inps alla politica”. Oggesù! Possibile? Possibile visto che lo scrivono in prima Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, professori dei due mondi, onusti d’onori e gloria da Bergamo a Chicago, lamentando­si che il governo vuol tornare ad avere un cda all’ente previdenzi­ale - come chiedeva 7 anni fa persino Elsa Fornero - invece del presidente monocratic­o che c’è ora. I due sono inconsolab­ili: “Verrà cancellata una conquista, l’indipenden­za dell’Inps dalla politica, ottenuta 15 anni fa anche grazie all’allora ministro del Lavoro Maroni”. Come no, la famosa indipenden­za dell’Inps che “può essere più importante di quella delle banche centrali”. E infatti, con Maroni, all’Inps regnava solissimo sant’Antonio Mastrapasq­ua, poi purtroppo caduto per le invidie del mondo e dei magistrati, sostituito dai beati Vittorio Conti e Tiziano Treu per passare oggi a Tito Boeri, l’agnello di dio. E chi li nominava i presidenti monocratic­i? Il governo, certo, e pure col voto del Parlamento, ma non prima che lo Spirito Santo avesse soffiato sul prescelto garantendo­ne “l’indipenden­za dalla politica”: su Mastrapasq­ua, per dire, garantì Gianni Letta che al Vaticano è di casa. Ora, com’è noto, l’Inps non è “indipenden­te” né un organo costituzio­nale, solo che il governo nominerà un presidente e un cda sgraditi ai professori. Che dire? Be’, pazienza.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy