Il Fatto Quotidiano

Tre porte in faccia a Salvini

L’accordo con l’Ue sui migranti, i no della destra polacca e il Tav

- » TOMMASO RODANO

1. Sea Watch: l’Italia accoglie 15 migranti dopo l’accordo di Conte con la Ue. Il leghista: “Io scavalcato”. E impone un vertice di governo

Il Salvini furioso pretende un vertice di governo: è stato scavalcato sui “suoi” migranti. Vuole chiariment­i. L’incontro prima viene convocato e poi “sconvocato” a mezzo stampa dal capo della Lega: alla fine si tiene in tarda serata ( mentre il giornale va in stampa) tra le mura di Palazzo Chigi, dopo un lungo colloquio telefonico tra il premier e i suoi vice.

L’unica certezza è l’umore del capo della Lega, di ritorno dalla missione in Polonia. Somiglia a quella della trasferta ad Atene dopo l’eliminazio­ne del Milan dalle coppe europee: tetro. La missione di Varsavia non ha portato accordi con i conservato­ri di Jaroslaw Kaczynski, ma soprattutt­o – è la notizia del giorno – il braccio di ferro con Giuseppe Conte sull’accoglienz­a degli immigrati sbarcati a Malta (dopo oltre 10 giorni) si è risolto con una sconfitta: il premier ha deciso che l’Italia ne accoglierà almeno 15.

Con i giornalist­i al seguito, Salvini riconosce di essere “arrabbiato, molto”. E come detto, annuncia la convocazio­ne di un vertice nel quale pretende di ottenere chiariment­i. Quando atterra a Roma però l’incontro con Conte e Di Maio diventa un giallo. Si farà a tarda notte. L’altro appuntamen­to nell’ agende del leghista è quello con Bruno Vespa questa sera, nella solita Porta a Porta. Per tornare a battere il ferro caldissimo dell’ immigrazio­ne. Conte– ragiona “il capitano” con i suoi collaborat­ori – si assumerà la responsabi­lità politica di una decisione impopolare, che ha preso in piena autonomia, contro la volontà manifesta del ministro dell’Interno.

I MIGRANTI, ancora i migranti. La partita di Salvini si gioca sempre lì. Con il premier si sono confrontat­i al telefono nel corso della giornata. “Il tono era cordiale, non si sono mica lanciati i pia tti”, sdrammatiz­zano dallo staff del Viminale. “Il governo non cadrà”, dice il “capit ano”, ma nelle altre sue dichiarazi­oni raccolte dai cronisti a Varsavia, non c’è alcuna traccia di diplomazia: “La scelta del premier non la capisco, per me non ha senso. Si prenderà la responsabi­lità. La questione non sono questi 49, l’Europa deve ancora distribuir­e centinaia di migranti sbarcati in Italia”. Sul punto è immobile, visto che la sua posizione – ne è convinto – è politicame­nte proficua: “#Salvininon­mollare è il primo trend di Twitter. Grazie ancora per le decine di migliaia di messaggi di sostegno, oggi la vostra e nostra voce si è sentita forte e chiara”. Ai 15 (o poco più) che arriverann­o da Malta dedica una battuta sprezzante: “Possono calarsi col parapendio. Non controllo lo spazio aereo”.

L’ennesimo fronte che si apre sui migranti si aggiunge a una lunga serie di partite delicatiss­ime che stanno agitando i rapporti nella maggioranz­a.

Sulla questione reddito di cittadinan­za c’è una schiarita: dopo le minacce leghiste (“non votiamo la riforma se non vengono inseriti fondi per le pensioni di invalidità”), il Movimento Cinque Stelle si è rimesso al tavolo per venire incontro alle richieste dell’alleato. Il problema dovrebbe essere risolto: ci sarebbero 400 milioni di euro di risorse extra “libe- r at e ”, secondo una nuova lettura delle cifre, dal vincolo di 10 anni di residenza in Italia per l’accesso degli stranieri al reddito. Ma l’argomento è stato oggetto di una trattativa serrata, per tutto il pomeriggio, tra i sottosegre­tari di M5S e Lega a Palazzo Chigi. Il testo, d’altra parte, è lungi dall’e ss er e pronto: diversi i dubbi pure su quota 100 e le modalità del ritorno dei cda in Inps e Inail. Il risultato è che la legge bandiera del governo giallover- de slitta: non sarà oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri come annunciato da Conte.

E POI CI SONO tutti gli altri possibili terreni di scontro, o di scambio: la nomina di Marcello Minenna alla Consob, che Di Maio vuole chiudere il prima possibile ed è invece avversata dal premier (e da un bel pezzo del vecchio establishm­ent) che vorrebbe puntare su un altro nome targato Bocconi. Poi c’è la partita dell’Alta velocità, con l’analisi costi- benefici sul Torino-Lione consegnata al ministero di Danilo Toninelli e che conferma la convinzion­e dei 5 Stelle: quella di fermare un’opera che invece la Lega vuole costruire senza esitazioni.

Ci sono tutti questi temi, e altri, nel vertice notturno tra Conte, Salvini e Di Maio. “Il governo non cade”, ha ribadito Salvini, “lo dite tutti i giorni che c’è una crisi”. Ma l’incontro tra il presidente del Consiglio e i suoi dioscuri non si era mai tenuto in un clima tanto gelido.

Il premier si prenderà la responsabi­lità: il punto non sono questi 49, l’Ue deve ancora distribuir­e centinaia di migranti sbarcati in Italia

MATTEO SALVINI

Lo stallo gialloverd­e

Reddito e quota 100 non andranno in Consiglio oggi: testo non pronto Palazzo Chigi resiste sulla nomina di Minenna alla Consob, cara al M5S

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Ansa/LaPresse GovernoIl premier Conte e il ministro Di Maio d’accordo sul caso Sea Watch
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