Morti sul lavoro Il vero problema non è il precariato, ma i pochi controlli
Su Twitter l’ex presidente del Consiglio del Partito democratico Paolo Gentiloni ha postato l’immagine di una pipa con la scritta “Ceci n’est pas une pipe” accanto alla dichiarazione rilasciata dai dirigenti del Movimento 5 Stelle “Non abbiamo salvato una banca” dopo l’approvazione del decreto pro-Carige. Decreto che dice che ci sono 3 miliardi per far ripartire l’importante istituto genovese. Il premier Giuseppe Conte ha detto: “Sarò io a gestire il caso”. I dem toscani, Matteo Renzi e Maria Elena Boschi hanno attaccato l’esecutivo e ne hanno facoltà. Tuttavia nel consiglio d’amministrazione della banca genovese non ci sono né padri né fratelli di ministre in carica. Né mi risulta che l’ex direttore e autorevole editorialista del Corriere Ferruccio de Bortoli, che stimo, abbia intenzione di scrivere alcun libro sul “salvataggio” di Carige, come fece, mandando nelle librerie un volume, molto documentato, sul “pasticciaccio brutto” di Banca Etruria.
Le leggi sono uguali per tutti, anche per i sindaci
Se un sindaco non vuole far rispettare una legge dello Stato perché ritiene a suo personalissimo giudizio che questa è sbagliata, allora seguendo il suo esempio, anche chi evade il fisco pensando che l’Iva al 22 per cento sia un furto giustificato! Siamo tutti Orlando? Ok alle leggi fai da te ma uguali per tutti.
D’Alema dà troppi consigli e dimentica i suoi tanti errori
Le dichiarazioni rilasciate da Massimo D’Alema nell’intervista al vostro giornale piene di “ma e avrebbero dovuto fare così e cosà’’, fanno tenerezza e rabbia. Tenerezza perché uno che ha creduto che gli avversari fossero antipolitici, populisti, sovranisti, quando al massimo si potevano HO LETTO L’ARTICOLO di Rotunno sul numero degli infortuni sul lavoro, dati drammatici, sicuramente per difetto dato che almeno al Sud si lavora nella maggior parte dei casi in nero, e quindi se non è grave l’infortunio non si denuncia. Se gli incidenti sono così aumentati malgrado il numero dei lavoratori sia diminuito, un motivo ci deve essere. I guai per gli operai sono incominciati con la legge Biagi, che introdusse i contratti a chiamata, a termine, i co.co.co. che avrebbero dovuto eliminare la disoccupazione, con la ciliegina dell’abolizione dell’articolo 18. Gli imprenditori ne hanno subito approfittato con contratti di una settimana o di un mese, per poi decidere se e chi tenere, costringendo quest’ultimo a lavorare più delle sue possibilità, per paura di perdere il posto di lavoro. La conseguenza è l’aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro. Perché l’informazione, i sindacati, l’Inail non evidenziano le vere cause? GENTILE SIGNOR PERRONE, anche nel 2018 conteremo più di mille morti sul lavoro denunciate all’Inail. Come sottolineato, è un dato sottostimato perché non considera chi è in nero o assicurato presso altri istituti. Il numero resta molto più basso rispetto a trenta, quaranta, cinquanta anni fa, ma comunque inaccettabile in una “Repubblica fondata sul lavoro”. Non è facile trovare il nesso tra il proliferare dei contratti precari e gli infortuni mortali. Alle riforme degli ultimi 20 anni contestiamo molti aspetti, ma le statistiche non mostrano un peggioramento della sicurezza legato alla nascita di forme di lavoro flessibile. I decessi non sono esplosi né dopo la riforma Biagi, né dopo la legge Fornero, né dopo il Jobs act. I casi più frequenti avvengono nell’industria, tra l’altro, mentre il precariato è più diffuso nel terziario. Attenzione: questo non significa che non ci siano responsabi- classificare ingenui o inesperti, una certa comprensione la suscita. E rabbia, perché con grande sprezzo delle sue origini politiche e con grandissima sopravvalutazione della sua furbizia perché non ricorda che è stato il sostenitore di questa Europa dei banchieri, dei bombardamenti sulla ex Jugoslavia, del fiancheggiamento degli Stati Uniti in ogni avventura militare di questi decenni e anche parteggiare per i Clinton pare non abbia portato loro fortuna. lità politiche. Basti pensare ai dati sulle ispezioni: nel 2010 l’Inail ne ha svolte 24.584; nel 2016 si è limitata a “visitare” solo 20.876 imprese. Le aziende, poi, sono le prime indiziate: è compito loro far rispettare le leggi e garantire sicurezza ai dipendenti. Nel settore delle costruzioni, tra i più colpiti, i sindacati denunciano una pratica: i datori non applicano il giusto contratto collettivo agli addetti, e così aggirano l’obbligo di fare formazione sulla sicurezza nei cantieri. Il problema, quindi, sono l’inosservanza delle norme e i controlli scarsi. Certo, un precario è ricattabile e si preoccupa meno della sua incolumità ma, in questo caso, la spiegazione più banale è anche la più corretta. Ricordo anche che non è stato estraneo all’acquisizione da parte del Monte dei Paschi di Siena della Banca del Salento a prezzi discutibili.
Poi lui che è famoso, fra i suoi adulatori, come un battutista corrosivo si ricorda di una certa vignetta che lo riguardava e della sua reazione?
Come ultima cosa vorrei ricordargli se i vari patti delle crostate, i risotti e le gite in barca a bordo del “Mascalzone Latino’’ siano state un buon esempio per la fondazione “Italianieuropei”.
L’elettorato cattolico è scisso tra vera apertura e tradizione
Tutti sentono aria di frattura elettorale tra Lega e Cinquestelle per le elezioni europee. Ma la vera crepa si sta allargando nell’elettorato cattolico. Da serbatoio della Democrazia cristiana sempre accreditato come moderato, è oggi spinto dal Papa a prendere posizioni Comprendo la posizione del direttore, ma l’uscita di Di Maio in favore dei gilet gialli mi sembra inopportuna. Di Maio è un vicepresidente del Consiglio e un ministro, ha un ruolo istituzionale. Il suo sostegno a un movimento del tutto in fieri per vari aspetti e con tratti indubbiamente eversivi non è opportuno.
Che poi la Francia abbia fatto molte cose per tutelare i suoi interessi anche a nostro discapito, in ultimo la vicenda della richiesta di Parigi e Berlino alla Commissione europea di valutare la proposta di acquisizione di Chantiers de l’Atlantique (nuovo nome di Stx) da parte di Fincantieri, non ci sono dubbi. Ma perché noi dobbiamo essere così incauti nel dare appoggio a un movimento di cui non conosciamo l’origine e le caratteristiche, un movimento che mi sembra faccia gioco a chi vuole distruggere l’Unione europea di cui Macron, con tutti i suoi (enormi) limiti si era fatto garante?