Così il dl Di Maio blocca i petrolieri
L’analisi costi/benefici ancora non si vede, i leghisti si portano avanti: “Se è no, referendum”
L’analisi costi-benefici è ancora chiusa nel cassetto del ministro Toninelli. Ma la Lega è già pronta a scendere in piazza, domani alla manifestazione pro Tav a Torino, e poi magari ad andare pure alle urne per un referendum, se dovesse servire. La Tav è sempre più motivo di apprensione per il governo gialloverde. Mentre si rincorrono le voci sullo studio (che darà parere negativo sull’opera) e il Movimento 5 Stelle temporeggia, Matteo Salvini scappa in avanti: “Ci sono milioni di italiani che hanno un’idea chiara, se chiedessero un referendum nessuno di noi vorrebbe e potrebbe fermare la richiesta”.
CHE I DUE AZIONISTI del governo la pensassero in maniera diversa sulla realizzazione dell’alta velocità Torino-Lione si sapeva. Adesso che c’è un documento ufficiale, la questione rischia però di diventare un vero problema per il premier Conte, chiamato ancora una volta a mediare fra le parti. L’analisi costi- benefici, il documento su cui si dovrebbe decidere la sorte dell’opera, è arrivato mercoledì: non l’ha letta Di Maio, non l’ha letta Salvini (o almeno così dicono) eppure la maggioranza è già in fibrillazione.
La divisione fra Lega e M5S sarà ben visibile domani, a Torino: il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, ha infatti annunciato la sua presenza in piazza Castello, al flashmob “Sì Tav” organizzato dal comitato delle cosiddette sette “madamine”, nello stesso luogo dove a novembre si erano raccolti in migliaia a sostegno dell’opera. “La Lega non ha mai avuto dubbi: la Tav va realizzata, perché è una risorsa preziosa per lo sviluppo dell’economia piemontese e del Paese. Siamo pronti a sostenere queste ragioni anche sabato”. Una manifestazione “apolitica”, certo, ma con tanti politici: ci sarà ad esempio il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e pure il Pd, come confermato dal segretario Martina. Infatti l’annuncio leghista non è stato preso bene in casa 5 Stelle. Lo dimostrano le parole del senatore piemontese Alberto Airola: “È vergognoso che facciano una manifestazione: così il governo non va da nessuna parte”.
Già, il governo: rischia di andarci di mezzo l’esecutivo. Specie se sull’alta velocità dovesse tenersi davvero una consultazione, idea lanciata da Matteo Salvini forse proprio per mettere all’angolo gli alleati di governo: per i 5 Stelle, da sempre grandi sostenitori della democrazia diretta, sarebbe difficile dire no a una eventuale consultazione. “Mi sembra un’iniziativa da campagna elettorale”, commenta fredda la sindaca Chiara Appendino. “Accettiamo istanze dal basso ma i cittadini devono votare consapevolmente”, dice Toninelli.
IL MINISTRO delle Infrastrutture ha un problema in più: l ’ a n a l i s i c osti- benefici firmata dal prof. Marco Ponti è nelle sue mani. E a distanza di 48 ore ancora non si vede, forse proprio per rimandare il più possibile i sicuri imbarazzi interni: “Nessun giallo, è al vaglio di conformità da parte della struttura tecnica. Poi sarà pubblicata in modo integrale, esattamente come accaduto con il Terzo Valico”, chiarisce. E intanto prende tempo. Una volta che lo studio sarà pubblico, bisognerà decidere e allora lo scontro all’interno dell’esecutivo potrebbe esplodere davvero.
Ci sono milioni di italiani che hanno le idee chiare. Se chiedessero un referendum nessuno di noi lo fermerà
MATTEO SALVINI Domani a Torino Il flash mob dei fautori dell’Alta velocità Molinari:
“Ci saremo”. M5S: “Uno schiaffo”