Il Fatto Quotidiano

Così il dl Di Maio blocca i petrolieri

L’analisi costi/benefici ancora non si vede, i leghisti si portano avanti: “Se è no, referendum”

- » LORENZO VENDEMIALE

L’analisi costi-benefici è ancora chiusa nel cassetto del ministro Toninelli. Ma la Lega è già pronta a scendere in piazza, domani alla manifestaz­ione pro Tav a Torino, e poi magari ad andare pure alle urne per un referendum, se dovesse servire. La Tav è sempre più motivo di apprension­e per il governo gialloverd­e. Mentre si rincorrono le voci sullo studio (che darà parere negativo sull’opera) e il Movimento 5 Stelle temporeggi­a, Matteo Salvini scappa in avanti: “Ci sono milioni di italiani che hanno un’idea chiara, se chiedesser­o un referendum nessuno di noi vorrebbe e potrebbe fermare la richiesta”.

CHE I DUE AZIONISTI del governo la pensassero in maniera diversa sulla realizzazi­one dell’alta velocità Torino-Lione si sapeva. Adesso che c’è un documento ufficiale, la questione rischia però di diventare un vero problema per il premier Conte, chiamato ancora una volta a mediare fra le parti. L’analisi costi- benefici, il documento su cui si dovrebbe decidere la sorte dell’opera, è arrivato mercoledì: non l’ha letta Di Maio, non l’ha letta Salvini (o almeno così dicono) eppure la maggioranz­a è già in fibrillazi­one.

La divisione fra Lega e M5S sarà ben visibile domani, a Torino: il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, ha infatti annunciato la sua presenza in piazza Castello, al flashmob “Sì Tav” organizzat­o dal comitato delle cosiddette sette “madamine”, nello stesso luogo dove a novembre si erano raccolti in migliaia a sostegno dell’opera. “La Lega non ha mai avuto dubbi: la Tav va realizzata, perché è una risorsa preziosa per lo sviluppo dell’economia piemontese e del Paese. Siamo pronti a sostenere queste ragioni anche sabato”. Una manifestaz­ione “apolitica”, certo, ma con tanti politici: ci sarà ad esempio il governator­e della Liguria, Giovanni Toti, e pure il Pd, come confermato dal segretario Martina. Infatti l’annuncio leghista non è stato preso bene in casa 5 Stelle. Lo dimostrano le parole del senatore piemontese Alberto Airola: “È vergognoso che facciano una manifestaz­ione: così il governo non va da nessuna parte”.

Già, il governo: rischia di andarci di mezzo l’esecutivo. Specie se sull’alta velocità dovesse tenersi davvero una consultazi­one, idea lanciata da Matteo Salvini forse proprio per mettere all’angolo gli alleati di governo: per i 5 Stelle, da sempre grandi sostenitor­i della democrazia diretta, sarebbe difficile dire no a una eventuale consultazi­one. “Mi sembra un’iniziativa da campagna elettorale”, commenta fredda la sindaca Chiara Appendino. “Accettiamo istanze dal basso ma i cittadini devono votare consapevol­mente”, dice Toninelli.

IL MINISTRO delle Infrastrut­ture ha un problema in più: l ’ a n a l i s i c osti- benefici firmata dal prof. Marco Ponti è nelle sue mani. E a distanza di 48 ore ancora non si vede, forse proprio per rimandare il più possibile i sicuri imbarazzi interni: “Nessun giallo, è al vaglio di conformità da parte della struttura tecnica. Poi sarà pubblicata in modo integrale, esattament­e come accaduto con il Terzo Valico”, chiarisce. E intanto prende tempo. Una volta che lo studio sarà pubblico, bisognerà decidere e allora lo scontro all’interno dell’esecutivo potrebbe esplodere davvero.

Ci sono milioni di italiani che hanno le idee chiare. Se chiedesser­o un referendum nessuno di noi lo fermerà

MATTEO SALVINI Domani a Torino Il flash mob dei fautori dell’Alta velocità Molinari:

“Ci saremo”. M5S: “Uno schiaffo”

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LaPresse Due mesi fa La manifestaz­ione a Torino organizzat­a dalle madamine

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