Il Fatto Quotidiano

“Ue, colpo di mano dei socialisti per fermare chi vuol cambiare”

Emendament­o a firma del Pse cambierebb­e le regole

- » LUCA DE CAROLIS

■L’iniziativa del tedesco Jo Leinen affida ai capigruppo la facoltà di decidere sulla formazione dei nuovi gruppi. Fabio M. Castaldo (M5S): “Se serve ricorrerem­o alla Corte di Giustizia europea”

“Èun colpo di mano, e noi non rimarremo inerti. Se necessario, presentere­mo ricorso alla Corte di Giustizia europea”. Fabio Massimo Castaldo è vicepresid­ente del Parlamento europeo ed europarlam­entare del M5S. E al Fatto racconta di un emendament­o al Regolament­o parlamenta­re presentato due giorni fa dai Socialisti e democratic­i, il gruppo dei Progressis­ti in Europa, proprio per impedire la formazione di nuovi raggruppam­enti. “Lo hanno depositato nell’ultimo momento utile prima della chiusura dei termini, evidenteme­nte si vergognano anche loro”, accusa Castaldo.

Cosa è successo?

Due giorni fa, proprio poche ore dopo che noi 5Stelle abbiamo lanciato il nuovo nostro gruppo europeo, i Progressis­ti hanno depositato tramite Jo Leinen (socialdemo­cratico tedesco, ndr) alcuni emendament­i di modifica del regolament­o parlamenta­re che vogliono delegare alla conferenza dei presidenti, ossia a 7-8 capigrup- po, la possibilit­à di decidere sulla formazione di nuovi gruppi.

Ovvero?

I presidenti potrebbero decidere che, anche se il nuovo gruppo rispettass­e i parametri previsti (almeno 25 eletti di almeno 7 Paesi diversi, ndr), non potrebbe comunque formarsi per mancata affinità tra i suoi membri. E ciò senza criteri predefinit­i che possano stabilire questa affinità. Ma non solo. Potrebbero anche sciogliere un gruppo per “manifesta mancanza” di punti in comune tra i suoi membri. E senza passare dal voto dell’aula.

La capigruppo ha una sua rappresent­atività politica. Ripeto, sono 7-8 persone, e per di più la conferenza decide con voto ponderato, cioè il voto di ognuno ha un peso diverso in base alla quantità di eletti che rappresent­a. Così Progressis­ti e Popolari potrebbero decidere in autonomia di bloccare la formazione di nuovi grupp i , d a n n e ggiando chi come noi non vuole piegarsi a vecchie logiche.

Si sono messi d’a cco rd o per votare l’emendament­o?

Circolano voci su contatti in atto. Di certo avevano pro-

vato già in ottobre a introdurre un emendament­o in commission­e Affari costituzio­nali, di cui faccio parte, per imporre un numero massimo di eletti per ciascun partito dentro i gruppi. Un’altra regola su misura per S&D e Popolari. Ma io protestai, anche perché era un tema che non doveva entrare nei lavori della commission­e. E fermarono tutto.

Ora che succederà? La settimana prossima il Parlamento dovrebbe votare il nuovo regolament­o. Ma potrebbero rinviare tutto alla settimana successiva, proprio perché questo caso che sta scoppiando.

Intanto Luigi Di Maio ha annunciato l’im mine nte chiusura di accordi con partiti polacchi, croati e finlandesi. Ma ci sono già pole- miche: i polacchi di Kukiz’15 sono di estrema destra, antiaborti­sti. Brutto, no?

Non sono di estrema destra, ma così li dipingono. Comunque abbiamo subito precisato di non essere d’accordo con loro su diritti civili e aborto. Ma ci sono tante altre cose che condividia­mo, a partire dalla democrazia diretta, il primo punto del nostro manifesto per l’Europa. E altri pilastri saranno la lotta alla corruzione e il taglio degli sprechi. Con quali e quanti altri gruppi trattate?

Dopo l’annuncio di Luigi tanti partiti hanno manifestat­o interesse. Ma con alcuni parliamo da tempo.

E i Verdi? Tutto chiuso?

Il nostro progetto è diverso. Vogliamo creare qualcosa di nuovo nel Parlamento europeo. Con loro abbiamo lavorato su temi importanti, ma restano differenze.

Per esempio diversamen­te da Matteo Salvini?

Io parlo in generale. Poi, certo, vedo differenze importanti tra i partiti sovranisti. Per esempio i polacchi del Pis sono ostili a Vladimir Putin, mentre la Lega vuole togliere le sanzioni alla Russia. Comunque il contratto di governo con il Carroccio funziona.

Anche dentro il vostro gruppo ci sono differenze. Come ho detto, firmeremo tutti un manifesto di dieci punti. Condivisi.

I Verdi? Il nostro progetto è diverso Tra i sovranisti polacchi del Pis e la Lega grandi differenze sulla Russia I Progressis­ti hanno depositato, tramite Jo Leinen, alcuni emendament­i di modifica del regolament­o

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