Baglioni, Raiuno lo critica Ma il dg Salini lo difende
Le parole sui migranti La direttrice della prima rete lo affonda: “Un comizio” Ma dal settimo piano frenano: non va delegittimato alla vigilia del Festival
Un cortocircuito di cui la Rai avrebbe fatto volentieri a meno. Alla vigilia del principale evento della tv: il Festival di Sanremo. Con uno scontro che viaggia tra la direzione di rete, il vertice dell’azienda, il direttore artistico del Festival, il Cda e la politica. Le parole di Claudio Baglioni sui migranti lasciati in mare da Matteo Salvini, alla conferenza stampa di presentazione del Festival, hanno fatto andare su tutte le furie la maggioranza di governo e soprattutto la Lega. Dopo il “canta che ti pa ssa ” di Salvini, a tenere banco ieri è stata un’i n d iscrezione uscita su La Stampa secondo cui la direttrice di Rai1, Teresa De Santis, avrebbe affermato che, fino a quando ci sarà lei, Baglioni non sarà più al Festival. Parole che avrebbero richiesto una smentita da Viale Mazzini, che però per tutto il giorno non arriva, confermando l’indiscrezione.
DOPO ORE di fibrillazioni, verso sera arriva la nota di De Santis, ma in maniera anomala: non attraverso un comunicato dell’ufficio stampa di Viale Mazzini ma con una lettera al sito Dagospia. “Dal momento della mia nomina a direttore di Rai1 ho scelto di lavorare in silenzio (…) ma a quanto pare è impossibile, nel clima avvelenato del nostro Paese, e la vicenda della conferenza stampa di Sanremo lo dimostra. Sono solo canzonette, o almeno dovrebbero esserlo, invece, e non solo per responsabilità di Claudio Baglioni, sono state trasformate in un comizio”, scrive la direttrice di Rai1. Che poi aggiunge: “Ciò che penso lo dirò al momento opportuno…”.
Per tutto il giorno, però, la polemica è divampata. A cominciare dalle critiche a Baglioni da parte del consigliere in quota FdI, Giampaolo Rossi. “Il problema non sono le opinioni di Baglioni, ma che le abbia espresse in un luogo assolutamente inopportuno”, dice Rossi. Che poi attacca il conduttore sul possibile conflitto d’interessi del cantante “con la sua casa discografica, la stessa cui appartengono molti artisti selezionati”. Il cantante, infatti, è sotto contratto con la Sony Music, la stessa di diversi artisti scelti per il Festival, ma con alcuni ci sarebbe in comune anche l’agenzia di pro- mozione F&P Group.
Del possibile conflitto di Baglioni parlano anche i 5Stelle, dando man forte alla Lega. “Fuori i conflitti d’interessi dal festival!”, afferma Primo Di Nicola. In difesa del conduttore si schiera invece il Pd e la sua consigliera di riferimento, Rita Borioni: “In Italia spero ci sia ancora libertà di opinione”.
Dalla sua spalla, Claudio Bisio – che condurrà il festival insieme a Baglioni e Virginia Raffaele – invece non è arrivata la stessa difesa chiara: “Preferisco non dire niente – ha detto il comico milanese – ma invito tutti ad andare a riguardare un mio in- tervento proprio dal palco del Festival di qualche anno fa, dove la mia posizione a proposito è chiara”. La stessa “equidistanza” espressa anche da Mogol: “Al posto di Baglioni non avrei risposto alla domanda sui migranti”, ha detto, salvo poi fare retromarcia e spiegare che “non era certo mia intenzione censurare il maestro Baglioni, che è certamente libero di esprimere il suo pensiero”.
AL SETTIMO PIANO sono in fibrillazione. “L’attacco a Baglioni prima del Festival è come se la Juve annunciasse prima della finale di Champions che Cristiano Ronaldo sarà ceduto”, osserva un dirigente della tv pubblica. Il rischio, infatti, è di aver azzoppato il protagonista del principale evento Rai dell’anno (del costo di 18 milioni). Da qui l’esigenza di rasserenare il clima e blindare Baglioni da parte dell’ad Fabrizio Salini. “Il Festival di Sanremo è patrimonio degli italiani. Per questo stiamo lavorando per far sì che il direttore artistico, in un clima di piena collaborazione, possa realizzare, insieme a Rai1, un festival in linea con le aspettative del grande appuntamento”, scrive Salini in un tweet in serata. Per l’ad Baglioni, dunque, non si tocca. Il rischio, si è detto al settimo piano, è di vanificare il lavoro di un anno intero. E questo la Rai non può davvero permetterselo.
Dovrebbero essere solo canzonette, invece, non solo per colpa di Baglioni, sono diventate un comizio
TERESA DE SANTIS Lavoriamo perché il direttore artistico, in un clima di piena collaborazione, possa realizzare il Festival
FABRIZIO SALINI