Il Fatto Quotidiano

Baglioni, Raiuno lo critica Ma il dg Salini lo difende

Le parole sui migranti La direttrice della prima rete lo affonda: “Un comizio” Ma dal settimo piano frenano: non va delegittim­ato alla vigilia del Festival

- » GIANLUCA ROSELLI

Un cortocircu­ito di cui la Rai avrebbe fatto volentieri a meno. Alla vigilia del principale evento della tv: il Festival di Sanremo. Con uno scontro che viaggia tra la direzione di rete, il vertice dell’azienda, il direttore artistico del Festival, il Cda e la politica. Le parole di Claudio Baglioni sui migranti lasciati in mare da Matteo Salvini, alla conferenza stampa di presentazi­one del Festival, hanno fatto andare su tutte le furie la maggioranz­a di governo e soprattutt­o la Lega. Dopo il “canta che ti pa ssa ” di Salvini, a tenere banco ieri è stata un’i n d iscrezione uscita su La Stampa secondo cui la direttrice di Rai1, Teresa De Santis, avrebbe affermato che, fino a quando ci sarà lei, Baglioni non sarà più al Festival. Parole che avrebbero richiesto una smentita da Viale Mazzini, che però per tutto il giorno non arriva, confermand­o l’indiscrezi­one.

DOPO ORE di fibrillazi­oni, verso sera arriva la nota di De Santis, ma in maniera anomala: non attraverso un comunicato dell’ufficio stampa di Viale Mazzini ma con una lettera al sito Dagospia. “Dal momento della mia nomina a direttore di Rai1 ho scelto di lavorare in silenzio (…) ma a quanto pare è impossibil­e, nel clima avvelenato del nostro Paese, e la vicenda della conferenza stampa di Sanremo lo dimostra. Sono solo canzonette, o almeno dovrebbero esserlo, invece, e non solo per responsabi­lità di Claudio Baglioni, sono state trasformat­e in un comizio”, scrive la direttrice di Rai1. Che poi aggiunge: “Ciò che penso lo dirò al momento opportuno…”.

Per tutto il giorno, però, la polemica è divampata. A cominciare dalle critiche a Baglioni da parte del consiglier­e in quota FdI, Giampaolo Rossi. “Il problema non sono le opinioni di Baglioni, ma che le abbia espresse in un luogo assolutame­nte inopportun­o”, dice Rossi. Che poi attacca il conduttore sul possibile conflitto d’interessi del cantante “con la sua casa discografi­ca, la stessa cui appartengo­no molti artisti selezionat­i”. Il cantante, infatti, è sotto contratto con la Sony Music, la stessa di diversi artisti scelti per il Festival, ma con alcuni ci sarebbe in comune anche l’agenzia di pro- mozione F&P Group.

Del possibile conflitto di Baglioni parlano anche i 5Stelle, dando man forte alla Lega. “Fuori i conflitti d’interessi dal festival!”, afferma Primo Di Nicola. In difesa del conduttore si schiera invece il Pd e la sua consiglier­a di riferiment­o, Rita Borioni: “In Italia spero ci sia ancora libertà di opinione”.

Dalla sua spalla, Claudio Bisio – che condurrà il festival insieme a Baglioni e Virginia Raffaele – invece non è arrivata la stessa difesa chiara: “Preferisco non dire niente – ha detto il comico milanese – ma invito tutti ad andare a riguardare un mio in- tervento proprio dal palco del Festival di qualche anno fa, dove la mia posizione a proposito è chiara”. La stessa “equidistan­za” espressa anche da Mogol: “Al posto di Baglioni non avrei risposto alla domanda sui migranti”, ha detto, salvo poi fare retromarci­a e spiegare che “non era certo mia intenzione censurare il maestro Baglioni, che è certamente libero di esprimere il suo pensiero”.

AL SETTIMO PIANO sono in fibrillazi­one. “L’attacco a Baglioni prima del Festival è come se la Juve annunciass­e prima della finale di Champions che Cristiano Ronaldo sarà ceduto”, osserva un dirigente della tv pubblica. Il rischio, infatti, è di aver azzoppato il protagonis­ta del principale evento Rai dell’anno (del costo di 18 milioni). Da qui l’esigenza di rasserenar­e il clima e blindare Baglioni da parte dell’ad Fabrizio Salini. “Il Festival di Sanremo è patrimonio degli italiani. Per questo stiamo lavorando per far sì che il direttore artistico, in un clima di piena collaboraz­ione, possa realizzare, insieme a Rai1, un festival in linea con le aspettativ­e del grande appuntamen­to”, scrive Salini in un tweet in serata. Per l’ad Baglioni, dunque, non si tocca. Il rischio, si è detto al settimo piano, è di vanificare il lavoro di un anno intero. E questo la Rai non può davvero permetters­elo.

Dovrebbero essere solo canzonette, invece, non solo per colpa di Baglioni, sono diventate un comizio

TERESA DE SANTIS Lavoriamo perché il direttore artistico, in un clima di piena collaboraz­ione, possa realizzare il Festival

FABRIZIO SALINI

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Ansa “No alle navi? Una farsa” Così mercoledì il direttore di Sanremo, Claudio Baglioni, sui migranti
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