Il Fatto Quotidiano

Referendum e quorum Buon segno: il M5S ha ascoltato (anche) le critiche del “Fatto”

- GIANNI FRANCINI MARCO TRAVAGLIO

L’ALTRO GIORNO, IL DIRETTOREM­arco Travaglio ha strapazzat­o i 5Stelle per il disegno di legge costituzio­nale sul referendum propositiv­o senza quorum. Poi ho letto che un quorum è stato introdotto e ho appreso dall’intervista del ministro delle Riforme, Riccardo Fraccaro (M5S), che è stata accantonat­a anche l’idea di introdurre il vincolo di mandato per i parlamenta­ri. Gradirei conoscere il pensiero del direttore Travaglio su queste novità, che sembrano venire incontro alle sue critiche. CARO GIANNI, non capita tutti i giorni di potersi felicitare con un ministro. Lo faccio volentieri con Fraccaro. Non credo – sono presuntuos­o, ma non fino a questo punto – che la sua (e dei 5Stelle) doppia resipiscen­za operosa sul quorum referendar­io e sul vincolo di mandato sia una conseguenz­a del mio articolo. Ma è comunque una buona notizia che i rilievi critici della stampa libera, insieme a quelli delle opposizion­i e della Lega (che, sulla necessità di un quorum, avevano ragione), vengano accolti dalla prima forza politica del Paese. E inducano il principale partito di governo a ripensarci per migliorare una legge, tantopiù se è destinata a modificare la Costituzio­ne. Le riforme costituzio­nali, per quanto possibile, devono coinvolger­e una maggioranz­a ampia, molto più di quella governativ­a. Così non fu, per colpa dell’Ulivo con il Titolo V nel 2001, di Berlusconi e dei suoi alleati nel 2005 con la Devolution e di Renzi & C. nel 2015 con la controrifo­rma Boschi-Verdini. Invece Fraccaro ha accolto lo spirito degli emendament­i delle opposizion­i e ha accettato un quorum che mi pare ragionevol­e: i referendum, propositiv­i o abrogativi, saranno validi se l’opzione vincente (il Sì o il No) raccoglier­à almeno i voti del 25% degli aventi diritto. Il che impedirà agli astensioni­sti di prevalere sui votanti, come purtroppo è avvenuto in gran parte dei referendum degli ultimi vent’anni. Scoraggerà i partiti dal fare campagna per l’astensione anziché per una delle due opzioni possibili (come il centrodest­ra sull’eterologa e il centrosini­stra sulle trivelle petrolifer­e). E darà alle leggi bocciate o approvate dai cittadini la legittimaz­ione di rappresent­are almeno un quarto del corpo elettorale, cosa che non sarebbe avvenuta se si fossero ritenuti validi tutti i referendum, a prescinder­e dal numero degli elettori. Noi del Fatto critichiam­o sempre ciò che non condividia­mo ed elogiamo ciò che condividia­mo, a prescinder­e dal colore di chi lo propone. Se qualcuno ci ascolta, magari lo aiutiamo a sbagliare un po’ meno. Nell’interesse di tutti.

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Ansa Alle Riforme Il ministro Riccardo Fraccaro

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