Taverna (M5S), il Tribunale rigetta il ricorso della madre: “Abusiva, lasci l’appartamento”
Viveva da anni in una casa Ater
▶L’ANZIANA madre di Paola Taverna, vicepresidente del Senato e attivista della prima ora del Movimento 5 Stelle, dovrà lasciare la casa popolare nella borgata del Quarticciolo, a Roma, dove abita dal 1994. Mercoledì la sesta sezione del Tribunale Civile di Roma ha respinto il ricorso presentato dalla signora Graziella Bartolucci contro l'Ater di Roma – l'azienda regionale che si occupa di edilizia popolare – e il Campidoglio che avevano dichiarato decaduto il suo diritto a risiedere nell'abitazione. La sentenza condanna inoltre la donna anche al pagamento delle spese legali.
Nel 2014 l'Ater ha avviato una ispezione che si è conclusa a dicembre 2017 con un provvedimento che stabiliva la decadenza del titolo a risiedere nell'appartamento. Secondo gli ispettori dell'azienda infatti il reddito del nucleo familiare della anziana signora – con la figlia Paola risultata dalle verifiche intestataria di diverse proprietà immobiliari tra Roma e Olbia – sarebbe stato ritenuto non più idoneo alla permanenza in una casa popolare con affitto a canone calmierato. Per questo era stata disposta la decadenza dell'assegnazione dell'immobile. Una storia come tante altre nella giungla dell'edilizia popolare romana, caratterizzata da canoni bassi, subentri familiari e procedure di sfratto.
DURA LA REPLICA della senatrice, che non entra nel merito della vicenda e rivendica: ”Da parlamentare M5S, dopo aver restituito più di 200.000 euro, sono così pulita che non trovano nulla su cui attaccarmi se non sui miei affetti”. Poi annuncia: “Querelerò tutti coloro che hanno già diffuso o diffonderanno notizie false e diffamatorie su mia madre”.
In serata, l’avvocato dell’anziana signora ha scritto al Campidoglio comunicando la sua disponibilità a riconsegnare le chiavi dell’appartamento. Quindi Ater potrà procedere al decreto che chiede il rilascio dell'appartamento.