Il Fatto Quotidiano

QUEL BUONSENSO CHE SERVE AL M5S

- » ANTONIO PADELLARO

Sere fa, dopo Otto e mezzo, con Bonafede abbiamo condiviso la stessa idea sullo stile comunicati­vo del M5S.

Sere fa, al termine della puntata di Otto e mezzo (post cattura di Cesare Battisti), nella quale Alfonso Bonafede si era mostrato misurato e istituzion­ale, come si deve al ministro di Giustizia, con lui abbiamo condiviso la stessa idea sullo stile comunicati­vo dei Cinquestel­le. Che, più si fosse distinto da quello di Matteo Salvini e più ne avrebbe guadagnato, in termini di serietà e forse anche di consenso.

IL GIORNO DOPO, purtroppo, il triste e deprimente video del Guardasigi­lli, “cele brati vo” dello sbarco a Ciampino dell’ex latitante pluriomici­da ci ha convinti una volta di più che, in assenza di un’opposizion­e, i peggiori nemici dei grillini di show e di governo sono i grillini medesimi. Specialist­i nell’arte di spararsi sui piedi. Non soltanto per le reazioni indignate che lo spot ha sollevato ma per una banale ragione di propaganda elettorale. Ovvero: come vendere male un pessimo prodotto al pubblico sbagliato. Un rapido passo indietro. Tutte le analisi sulla composizio­ne e natura del grande successo del 4 marzo concordano sull’avvenuta saldatura nel M5S di due blocchi distinti. Al centro, il cuore “mi li ta nt e” del consenso, quello generato nell’alveo social del movimento poi consolidat­osi attraverso i Vaffa day nelle battaglie contro la casta e a favore della legalità e i beni comuni. Intanto, intorno a questo nucleo cresceva la massa dei nuovi arrivati, provenient­i da ogni dove ma soprattutt­o dal Pd. Coloro che po- tremmo definire con antica terminolog­ia: il voto d’opinione. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno mai frequentat­o la piattaform­a Rousseau, che hanno apprezzato l’esplosivit­à di Beppe Grillo nel mettere alla berlina l’ancien régime anche se non capiscono granché di certe sue “elevate” elucubrazi­oni. Gente che si era stufata delle solite facce e dell’arro- ganza della cosiddetta vecchia politica, incuriosit­i dall’i rrompere della generazion­e pentastell­ata, e dalla sfacciata trasparenz­a con la quale i nuovi si mostravano al popolo, perfino nell’esibire acerbe inesperien­ze. Ora, quando Bonafede divulga quei video, quando Di Maio annuncia la fine della povertà o che, in piena stagnazion­e, siamo alla vigilia di un altro boom digitale, oppure quando on the road verso Strasburgo, con Di Battista accanto, il vicepremie­r definisce il Parlamento europeo “una marchetta francese che dobbiamo chiudere il prima possibile”, più di una domande sorge spontanea. Quel linguaggio così crudo, minaccioso (a volte truculento) a chi è rivolto? Chi intendono con- vincere? Il popolo dei Vaffa day? Non avrebbe molto senso visto che la base grillina è già ampiamente motivata di suo per abboccare a forme discutibil­i di autopropag­anda. E se anche fosse un tentativo di corteggiar­e gli elettori di Matteo Salvini, chi mai preferireb­be la (brutta) copia all’originale? Restano quegli svariati milioni di elettori approdati al M5S da lontano, forse non molto politicizz­ati ma che al posto dei megafoni stentorei gradirebbe­ro un messaggio di concretezz­a, di moderato buon senso, di stabilità. Tanto per capirci, il linguaggio che sta dando popolarità al premier Giuseppe Conte.

IN QUESTA ANCORA vasta “opinione”, ci creda ministro Bonafede, i filmini Luce creano soprattutt­o imbarazzo. Così come la comunicazi­one mirabolant­e o sotto vuoto spinto. Bisognereb­be convincers­i una buona volta che gli elettori con l’anello al naso non esistono. Mentre se si sentono presi per il naso magari da lezioncine prefabbric­ate recitate a menadito da giovani promesse del cambiament­o (c’è anche un kit 5S per indottrina­re i parlamenta­ri), prima o poi quelli salutano e se ne vanno.

Il deprimente video del Guardasigi­lli su Battisti: i grillini di show e di governo chi intendono convincere?

Se anche fosse un tentativo di corteggiar­e gli elettori di Salvini, nessuno preferireb­be la (brutta) copia all’originale

Milioni di elettori approdati al M5S da lontano al posto dei megafoni gradirebbe­ro parole di concretezz­a e stabilità

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 ??  ?? Il murales Con Battisti, Salvini e Bonafede, sulla facciata di un chiosco vicino al ministero della Giustizia a RomaAnsa
Il murales Con Battisti, Salvini e Bonafede, sulla facciata di un chiosco vicino al ministero della Giustizia a RomaAnsa

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