Il Fatto Quotidiano

“Ancora tutto come 10 anni fa Il pm scomodo sempre isolato”

- » ANTONELLA MASCALI

La notizia di 15 magistrati indagati dalla Procura di Salerno, inchiesta nata sulla base di atti trasmessi dal procurator­e antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris l’ha letta ieri di primo mattino. Il flashback per lui è stato inevitabil­e. È tornato indietro di una decina di anni, quando era ancora un magistrato e mai avrebbe pensato di lasciare la toga. Quel passo fu la conseguenz­a per la “punizione” subita a causa di due inchieste condotte da pm a Catanzaro. Si era messo contro tutti. Chi segue le cronache politico- giudiziari­e ricorderà i casi Why Not e Poseidone.

Sindaco, leggendo di questa indagine su magistrati calabresi cosa ha pensato?

Non mi permettere­i mai di entrare nel merito delle indagini attuali, non sarebbe opportuno. Certo, mi sono ricordato di quando fui mandato via dalla Calabria. Lo Stato, attraverso il Consiglio Superiore della Magistratu­ra, presieduto all’epoca da Giorgio Napolitano, scelse di mandare via il pubblico ministero che indagava su criminalit­à organizzat­a, massoneria deviata, poteri corrotti e di lasciare al proprio posto i magistrati che mi avevano sottratto le inchieste Poseidone e Why not.

Comunque, che quella sottrazion­e fosse illegittim­a è stato accertato...

Ci sono voluti ben dieci anni ma proprio qualche mese fa, a novembre, finalmente la Corte d’appello di Salerno, accogliend­o un mio ricorso, ha accertato la verità. Ha dichiarato responsabi­li di abuso di ufficio i magistrati che mi sottrasser­o le inchieste dell’epoca a Catanzaro (l’ex procurator­e aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone in concorso con l’ex senatore di FI Giancarlo Pittelli e con l’ex sottosegre­tario del ministero delle Attività produttive Giuseppe Galati per Poseidone; l’ex Pg facente funzioni di Catanzaro Dolcino Favi in concorso con l’imprendito­re della Compagnia delle Opere Antonio Saladino, per Why Not. Per tutti è stata dichiarata la prescrizio­ne, ndr )”. Insomma, ormai è chiaro che tolsero me e lasciarono il sistema.

Cosa intende per sistema? Un intreccio deviato composto da magistrati, pezzi dello Stato e pezzi della po- litica.

I magistrati indagati o arrestati negli ultimi anni cominciano a essere tanti. Come mai secondo lei? Ritengo che ci sia una responsabi­lità del Csm nel corso degli anni. Io non sono stato fermato in Calabria dalla lupara ma da Palazzo dei Maresciall­i che dovrebbe valutare chi, fra i magistrati, va fuori dai binari della giustizia. Invece, il Csm ha fermato chi adempie al proprio dovere. Durante la mia epoca ci fu un’azione contro le mie inchieste da parte del ministero della Giustizia guidato da Clemente Mastella, della Procura generale della Cassazione, titolari de ll’azione disciplina­re e del Csm. Strumental­i furono le decine di interrogaz­ioni parlamenta­ri che legittimav­ano le ispezioni ministeria­li. Ne subii per due-tre anni senza soluzione di continuità Dal suo punto di vista di ex magistrato, oggi c’è o non c’è una questione morale dentro la magistratu­ra? Lo pensavo già dieci anni fa e resi dichiarazi­oni ai pm di Salerno un centinaio di volte. Purtroppo non penso che sia particolar­mente cambia- ta la situazione. E tengo a ricordare che i magistrati salernitan­i che avevano individuat­o la correttezz­a del mio operato e la responsabi­lità di chi voleva fermarmi, furono trasferiti dal Csm, l’allora procurator­e addirittur­a fu sospeso (il procurator­e Luigi Apicella e i pm Gabriella Nuzzi e Dionigio Ve- rasani, ndr). Non è mai accaduto nella storia giudiziari­a una violenza istituzion­ale del genere nei confronti miei e dei colleghi di Salerno.

Cosa ne pensa della serata organizzat­a da “Fino a prova contraria” della giornalist­a Annalisa Chirico con politici, imprendito­ri e magistrati?

Non voglio giudicare nessuno, non mi permetto ma da magistrato non sarei andato.

Cosa ne pensa del video del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dopo l’arresto di Cesare Battisti? Inguardabi­le.

Da sindaco di Napoli, come legge la bomba alla pizzeria di Gino Sorbillo, in pieno centro storico, l’ultima di una serie?

Torno a esprimere la mia solidariet­à a Sorbillo ma sono convinto che Napoli oggi sia particolar­mente matura, nella sua stragrande maggioranz­a dei cittadini, a respingere queste intimidazi­oni. Ho visto una reazione molto forte verso un atto vile e criminale, è stato giustament­e considerat­o un atto contro la città.

Esiste una questione morale nella Giustizia e il Consiglio ne è parte: in Calabria non mi fermò la lupara ma Palazzo dei Maresciall­i

Le indagini della Procura campana sui colleghi mi ricordano le vicende Poseidone e Why Not

Le toghe attovaglia­te alla cena organizzat­a da ‘Fino a prova contraria’? Non giudico, ma io non sarei andato

 ?? Ansa ?? “Giustizia deviata, 15 magistrati indagati” In alto il “Fatto” di ieri, sopra De Magistris
Ansa “Giustizia deviata, 15 magistrati indagati” In alto il “Fatto” di ieri, sopra De Magistris
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