Dorigo, metà docente metà avvocato
Indagato il prof. che vinse il concorso al posto di Philip Laroma Jezzi
Sono nella stessa stanza dell’Università, uno di fronte all’altro: il primo ha denunciato il “sistema”, il secondo era invece più gradito. Il primo è Philip Laroma Jezzi, il ricercatore dell’Università di Firenze che aveva denunciato le selezioni pilotate nei concorsi per l’abilitazione nazionale all’in seg namento. L’altro è Stefano Dorigo che fu abilitato e che, stando alle conversazioni dei suoi esaminatori, era spinto dal barone di turno. A distanza di anni la partita è ribaltata: Laroma Jezzi da qualche settimana è diventato professore associato di Diritto Tributario e ieri ha visto i finanzieri entrare nella stanza di Dorigo per una perquisizione.
I finanzieri del Nucleo tributario di Firenze cercavano alcuni documenti: Dorigo non è accusato dai pm Paolo Barlucchi e Luca Turco per il vecchio concorso ma perché continuerebbe a svolgere oltre alla docenza anche la professione di avvocato. Per conto di chi? Del professor Roberto Cordeiro Guerra, il barone che l’avrebbe supportato. L’ipotesi dell’accusa è quindi che Dorigo, continuando a fare l’avvocato, avrebbe fornito all’Università di Firenze “una prestazione diversa, perché parziale, non rispettando la condizione di incompatibilità con l’esercizio di attività di libero professionista”. La procura ha dato il via al blitz, nella convinzione che Dorigo, nel suo ufficio universitario, possa aver nascosto documenti utili alle indagini.
GLI INQUIRENTIhanno iscritto Dorigo sul registro degli indagati perché “in concorso con Roberto Cordeiro Guer- ra, in qualità di ricercatore a tempo determinato (…) presso l’università degli studi di Firenze Dipartimento di Giurisprudenza settore scientifico disciplinare Ius/12 Diritto Tributario, in regime di tempo pieno, commetteva frode nell’adempimento dei relati- vi obblighi contrattuali”. Cordeiro Guerra, nell’ot tob re 2017, in seguito alle indagini iniziate con la denuncia di Laroma, era stato sospeso dall’insegnamento. A sostituirlo, in quei mesi, furono proprio Dorigo e Laroma. Ora gli inquirenti ritengono che Dorigo abbia continuato a lavorare per “l’as so ci azione professionale ‘Studio Legale Tributario Cordeiro Guerra & Associati’’”.
A dargli una mano sarebbe stato proprio “C orde iro Guerra (...) titolare delle quote maggiori dell’associazione professionale e della cattedra presso la quale Dorigo svolge l’attività di ricercatore”. Guerra è indagato “in qualità di istigatore e beneficiario”. Il sistema andrebbe avanti dal primo dicembre 2016 e non sarebbe terminato. I reati contestati sono due: frode nelle pubbliche forniture e truffa. Dorigo avrebbe attestato “f al samente di non esercitare più attività di libero professionista, e di non percepirne quindi i relativi compensi”. E per nascondere il suo lavoro secondo l’accusa faceva firmare agli altri associati gli atti processuali su cui, in realtà, aveva lavorato lui. Inoltre per farsi pagare avrebbe gonfiato i compensi relativi a incarichi precedenti alla sua assunzione come ricercatore.
La vicenda I due accademici ora condividono la stessa stanza: chi denunciò adesso ha avuto una cattedra