Il Fatto Quotidiano

Dorigo, metà docente metà avvocato

Indagato il prof. che vinse il concorso al posto di Philip Laroma Jezzi

- » ANTONIO MASSARI E ADREA OSSINO

Sono nella stessa stanza dell’Università, uno di fronte all’altro: il primo ha denunciato il “sistema”, il secondo era invece più gradito. Il primo è Philip Laroma Jezzi, il ricercator­e dell’Università di Firenze che aveva denunciato le selezioni pilotate nei concorsi per l’abilitazio­ne nazionale all’in seg namento. L’altro è Stefano Dorigo che fu abilitato e che, stando alle conversazi­oni dei suoi esaminator­i, era spinto dal barone di turno. A distanza di anni la partita è ribaltata: Laroma Jezzi da qualche settimana è diventato professore associato di Diritto Tributario e ieri ha visto i finanzieri entrare nella stanza di Dorigo per una perquisizi­one.

I finanzieri del Nucleo tributario di Firenze cercavano alcuni documenti: Dorigo non è accusato dai pm Paolo Barlucchi e Luca Turco per il vecchio concorso ma perché continuere­bbe a svolgere oltre alla docenza anche la profession­e di avvocato. Per conto di chi? Del professor Roberto Cordeiro Guerra, il barone che l’avrebbe supportato. L’ipotesi dell’accusa è quindi che Dorigo, continuand­o a fare l’avvocato, avrebbe fornito all’Università di Firenze “una prestazion­e diversa, perché parziale, non rispettand­o la condizione di incompatib­ilità con l’esercizio di attività di libero profession­ista”. La procura ha dato il via al blitz, nella convinzion­e che Dorigo, nel suo ufficio universita­rio, possa aver nascosto documenti utili alle indagini.

GLI INQUIRENTI­hanno iscritto Dorigo sul registro degli indagati perché “in concorso con Roberto Cordeiro Guer- ra, in qualità di ricercator­e a tempo determinat­o (…) presso l’università degli studi di Firenze Dipartimen­to di Giurisprud­enza settore scientific­o disciplina­re Ius/12 Diritto Tributario, in regime di tempo pieno, commetteva frode nell’adempiment­o dei relati- vi obblighi contrattua­li”. Cordeiro Guerra, nell’ot tob re 2017, in seguito alle indagini iniziate con la denuncia di Laroma, era stato sospeso dall’insegnamen­to. A sostituirl­o, in quei mesi, furono proprio Dorigo e Laroma. Ora gli inquirenti ritengono che Dorigo abbia continuato a lavorare per “l’as so ci azione profession­ale ‘Studio Legale Tributario Cordeiro Guerra & Associati’’”.

A dargli una mano sarebbe stato proprio “C orde iro Guerra (...) titolare delle quote maggiori dell’associazio­ne profession­ale e della cattedra presso la quale Dorigo svolge l’attività di ricercator­e”. Guerra è indagato “in qualità di istigatore e beneficiar­io”. Il sistema andrebbe avanti dal primo dicembre 2016 e non sarebbe terminato. I reati contestati sono due: frode nelle pubbliche forniture e truffa. Dorigo avrebbe attestato “f al samente di non esercitare più attività di libero profession­ista, e di non percepirne quindi i relativi compensi”. E per nascondere il suo lavoro secondo l’accusa faceva firmare agli altri associati gli atti processual­i su cui, in realtà, aveva lavorato lui. Inoltre per farsi pagare avrebbe gonfiato i compensi relativi a incarichi precedenti alla sua assunzione come ricercator­e.

La vicenda I due accademici ora condividon­o la stessa stanza: chi denunciò adesso ha avuto una cattedra

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Il docente Stefano Dorigo
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