La banda della morte in ospedale Affari in corsia divisi a metà tra furti e oltraggi alle salme
Operazione “Mondo sepolto”
▶“IOSONOUNKILLER, se dopo anni in camera mortuaria hai ancora dei mutui da pagare non hai capito comefunziona”. Non solo obbligavano i parenti dei defunti a scegliere i loro servizi ma spesso derubavano addirittura le salme senza risparmiarsi battute e gag di pessimo gusto. Due imprenditori bolognesi controllavano gli obitori dei due principali ospedali cittadini, il Sant'Orsola-Malpighi e il Maggiore, avendo creato di fatto un monopolio nell'aggiudicazione dei servizi mortuari senza disturbarsi tra loro. Una fitta rete di soggetti che teneva i contatti con infermieri e dipendenti funebri ai quali spettava l'incarico di agganciare i familiari dei defunti mettendoli in contatto con i referenti delle varie agenzie di servizi. Il tutto in cambio di una cifra tra i 200 e i 350 euro per ogni 'lavoro'.
TRENTA le misure cautelari (9 in carcere, 18 domiciliari) e 43 le perquisizioni eseguite da 300 carabinieri che hanno sequestrato un patrimonio di 13 milioni di euro. Le indagini, coordinate dalla Procura di Bologna, hanno consentito di disarticolare una vera associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e riciclaggio. “Qui nessuno è pulito, io non sono pulito, tu non sei pulito, nessuno è vergine”. Due i cartelli che si spartivano i servizi senza risparmiarsi furti e battute. Come quando uno degli indagati mette una buccia di banana in mano ad un morto: "Aspettando la barella gli è venuta fame".
Per il gip Alberto Ziroldi “un profondo, radicato sistema corruttivo”. Ben espresso da un'altra indagata: "Sono la regina della camera mortuaria, non ho paura di un cazzo". Ogni occasione era buona per manifestare consapevolezza dell'illiceità dei propri comportamenti, sintetizzata nel motto: "Gli ospedali li devi ungere". O come un'altra infermiera, registrata mentre racconta al compagno dei beni sottratti al defunto: "Amo’ ho trovato due anelli, l'ho messi già in borsa però non so se è oro".