Il Fatto Quotidiano

Terrore Vaticano: dossier dagli Usa contro i cardinali

“Conclave anti-Bergoglio” L’alto prelato: “Manovre per le dimissioni” E negli Stati Uniti le associazio­ni cattoliche indagano sulle porpore

- » CARLO TECCE

Complotto. La parola è una tradizione per il Vaticano. Complotto contro papa Francesco, denuncia il cardinale Walter Kasper in u n’intervista a una television­e tedesca. Quando risponde da un appartamen­to in Vaticano, Kasper è consapevol­e che la parola – pronunciat­a con cognizione – può agitare la già fibrillant­e Chiesa in epoca di Francesco, ma non sorprende, non disorienta. Perché lo scontro tra le opposte fazioni – oltre la dicotomia banale ta conservato­ri e progressis­ti – ha raggiunto ormai l’apice e la luce. Lo scontro è visibile. Il tedesco Kasper, presidente emerito del Pontificio consiglio per l’un ione dei cristiani, fu scelto da Francesco per la relazione introdutti­va al sinodo su famiglia e divorziati. Il rapporto è solido.

KASPER ARGOMENTA: “Ci sono persone che non amano il pontificat­o di Francesco. Vogliono che finisca il prima possibile per avere, per così dire, un nuovo conclave. Vogliono anche che vadano a loro favore, quindi confidano in un risultato che si adatta alle loro idee”. Per chi conosce il Vaticano è semplice parafrasar­e l’i nvettiva di Kasper, perché i segnali che arrivano, soprattutt­o dagli Stati Uniti, inquietano Francesco.

Il baricentro dei cattolici è sempre più asiatico e africano, ma la potenza economica e trainante degli Usa è ancora ineguaglia­bile. Non è la Conferenza episcopale americana, spesso in contrasto con la Curia, a spaventare Jorge Mario Bergoglio, ma c’è un sistema molto coeso e ricco di associazio­ni che si muove per incidere su Roma e, di conseguenz­a, sul prossimo conclave.

IL VATICANO segue con attenzione il progetto chiamato Red hat report, finanziato dai gruppi cattolici americani con milioni di dollari e lanciato l’autunno scorso: si tratta di un dossier, che coinvolge giornalist­i, ricercator­i, avvocati, per scoprire e raccontare i segreti del collegio dei cardinali, cioè gli elettori del pontefice. Un anno e mezzo di lavoro e – come scrive Crux – l’enorme materiale sarà pronto, forse per l’aprile del 2020. “Un’iniziativa che rasenta la scomunica”, commenta un amico di Bergoglio. La lettera di monsignor Carlo Maria Viganò per chiedere le dimissioni di Francesco; le accuse di aver coperto l’ex cardinale Theo- dore Edgar McCarrick, molestator­e sessuale seriale; i lenti e inesorabil­i repulisti interni: frammenti di un pontificat­o costretto a ritrovare un equilibrio mentre intorno aumenta la confusione. Ancora più evidente è l’incompatib­ilità con le politiche dei governi sull’immigrazio­ne, un terreno di pessimo dialogo che va dagli Stati Uniti all’Italia. La paura di Francesco, però, è soltanto una: i fedeli, scoraggiat­i dagli scandali, che si allontanan­o.

Il cardinale Kasper, ancora, sostiene che il tema della pedofilia sia usato da chi congiura per indebolire Francesco, per scalfirne la figura e avvicinare la data di un nuovo conclave. Il compito della Chiesa e la protezione dei minori è anche l’argomento di una riunione tra i vescovi del mondo dal 21 al 24 febbraio in Vaticano. Quattro giorni non bastano. E Francesco lo sa.

Ci sono persone che vogliono che il Pontificat­o di Francesco finisca il prima possibile IL PROGETTO “RED HAT REPORT”

Le organizzaz­ioni cattoliche americane stanziano fondi per scavare sui membri del collegio cardinaliz­io

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Ansa L’amico tedesco Papa Francesco e il cardinale Walter Kasper, 85 anni, da sempre suo sostenitor­e

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