“Molte risorse, ma agli anziani va più che a giovani e minori”
Per la prima volta ci sono risorse ingenti per la lotta contro la povertà e questo è apprezzabile. Ma il sistema del reddito di cittadinanza è sbilanciato a favore degli anziani mentre penalizza giovani e famiglie numerose. E questo è sorprendente perché la povertà incide sulle famiglie con anziani per meno del 5 per cento mentre è più del doppio sulle famiglie più giovani con minori. La povertà è cambiata e una nuova misura doveva tenerne conto. Il problema è la scala di equivalenza che determina le somme complessive erogate: l’assegno smette di crescere sopra il quinto membro e quindi famiglie molto numerose prendono un reddito relativamente basso. E poi il tipo di scala adottato, diversamente di quella Isee, attribuisce un peso della metà a un bambino rispetto a un adulto. Equesto penalizza i minori. Altro problema: avendo distinto la componente reddito dalla componente casa, la prima segue la scala di equivalenza, la seconda no. Ma una famiglia numerosa ha bisogno di una casa più grande e difficilmente potranno bastare i 280 euro fissi. Gli immigrati sono esclusi se non hanno permesso di lungo soggiorno o non sono residenti da 10 anni e anche questo penalizza i bambini perché ci sono più figli nelle famiglie di stranieri che in quelle di italiani.