RISO E SOVRANISMO ANTICIPATO
USCIAMOUNPO' dall’argomento trasporti e occupiamoci di riso, ma non per ridere, ma per piangere sull’ipocrisia di molti giornali italiani. Giovedì a pag. 20 di
Repubblica c’è un articolo che celebra la reintroduzione di dazi sul riso importato da due Paesi molto poveri, Birmania e Cambogia, che con i loro prezzi bassi danneggiavano i produttori italiani, che erano costretti anche loro a tenere i prezzi bassi, soffrendo molto. Quindi il prezzo medio del riso in Italia potrà finalmente aumentare! Ma questo gli autori dell’articolo si guardano bene dal farlo notare. Per rendere ancora più grottesca la cosa, nella pagina di fronte c’è una statistica ufficiale che dimostra come l’inflazione, cioè il rialzo dei prezzi, colpisca più i poveri che i ricchi. Per un bene alimentare questo è certo ancora più vero. Poi, gran finale strappalacrime: in questi Paesi la manodopera è sfruttata, quindi è un atto di carità bloccare le importazioni con i dazi! E questo chi lo afferma con forza? I risicoltori che dal blocco ci guadagnano. Nessuno ovviamente osserva che se questi Paesi esportano di meno, la manodopera, diventando più sovrabbondante, sarà sfruttata ancora di più, non di meno. Questo glorioso risultato nell’articolo è attribuito all’allora (2018) ministro dell’Agricoltura Martina del Pd. Sovranismo addirittura in anticipo sui tempi!