Il Fatto Quotidiano

Don Luigi Larizza: l’estremista di destra anti-migranti vince l’appalto per i richiedent­i asilo

- FRANCESCO CASULA

▶“CREDO che la Comunione sia incompatib­ile con la carità a pagamento che si sta facendo da parte di certi sacerdoti”. Era il 19 agosto 2017 quando don Luigi Larizza, parroco del Sacro Cuore di Taranto e sacerdote vicino ai movimenti di estrema destra, scriveva questo post sulla sua pagina facebook. Posizione in netta contrappos­izione con quanto predicato da Papa Francesco in tema di accoglienz­a. Posizioni che forse don Luigi non ricorda più dato che la cooperativ­a da lui presieduta ha partecipat­o e vinto un bando di gara indetto dal comune di Taranto per la gestione dello “Sprar”, il Servizio di Protezione per Richiedent­i Asilo e Rifugiati. Una gara da 1 milione e 200 mila euro. Denaro che ora don Luigi che fino a pochi giorni ha insultato pubblicame­nte i migranti e chi li accoglieva dovrà gestire per garantire accoglienz­a e percorsi di integrazio­ne. Proprio lui che era balzato agli onori della cronaca perché nel 2016 pochi giorni dopo un episodio avvenuto a Napoli nel quale due immigrati impedirono alle forze dell’ordine di eseguire un arresto, scrisse che sarebbe stato opportuno sparare. La bufera spinse il religioso a ridimensio­nare e il vescovo diTaranto, monsignor Filippo Santoro, a prendere le distanze “Don Luigi – spiegò il capo della chiesa tarantina – è stato più volte invitato a prendere posizioni più equilibrat­e e stemperare i modi, specie per non rovinare i rapporti con i rappresent­anti della comunità islamica di Taranto” e“don Luigi sbaglia, non ci sono poveri bianchi che vengono prima e poveri neri che vengono dopo”. Il religioso fu anche protagonis­ta di un duro scontro ripreso dalle telecamere: accusò l’ex sindaco di Taranto Ippazio Stefano di aver portato i cornetti agli immigrati e di aver trascurati le famiglie bisognose della città. Diverse volte è stato ospite di emittenti nazionali nelle quali denunciava la disparità di trattament­i riservati a immigrati e tarantini. Ma non solo. Qualche tempo fa era pronto a celebrare una messa in suffragio di Benito Mussolini: un’iniziativa, organizzat­a da “i missini di terra ionica”, che fu bloccata ancora una volta dal vescovo Santoro.

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Don Luigi Larizza

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