Il Fatto Quotidiano

Crollo della torre del porto: assolto in appello il pilota della nave che urtò l’edificio

- F.SA.

▶SENTENZA D’APPELLO. Erano le 23.05 del 7 maggio 2013: la nave cargo Jolly Nero della compagnia Messina durante una manovra urtò la torre piloti del porto di Genova. L’edificio in pochi secondi crollò e morirono nove persone (altre quattro rimasero ferite).

Ieri, quasi sei anni dopo la tragedia, al Palazzo di Giustizia di Genova è arrivata la sentenza di appello che conferma parzialmen­te la pronuncia dei giudici di primo grado: assoluzion­e confermata per Giampaolo Olmetti, comandante d’armamento, e per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro.

Assolto per non aver commesso il fatto anche il pilota Antonio

Anfossi che in primo grado era stato invece condannato a 4 anni e 2 mesi.

Ridotte o confermate le altre condanne: Roberto Paoloni, comandante della Jolly Nero, è stato condannato a 9 anni e undici mesi (in primo grado la pena era stata di 10 anni e quattro mesi). Pena confermata invece per il primo ufficiale della nave cargo Lorenzo Repetto: è stato condannato a 8 anni e sei mesi, proprio come in primo grado. Anche il direttore di macchina, Franco Giammoro, si è visto confermare la condanna a 7 anni. Stesso discorso per la compagnia Messina che era stata condannata al pagamento di un milione e 500 mila euro perché ritenuta responsabi­le di illecito amministra­tivo relativo al comportame­nto del comandante. La pena è stata confermata.

Il sostituto procurator­e, Enrico Zucca, aveva chiesto la conferma di tutte le condanne di primo grado e anche la condanna a 8 anni di carcere per Olmetti.

Alla lettura della sentenzaAd­ele Chiello, mamma di Giuseppe Tusa (una delle vittime), ha urlato: "Ho perso sei anni della mia vita. I potenti non si toccano". I suoi legali hanno annunciato che impugneran­no la sentenza in Cassazione.

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Ansa Le macerie della Torre

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