Il Fatto Quotidiano

L’esecutivo cade sul rapimento di Luca e Edith

La Procura di Roma ha avviato una indagine per sequestro a scopo di terrorismo sul caso di Luca Tacchetto e Edith Blais, spariti dal 5 gennaio

- » MASSIMO A. ALBERIZZI

Il governo del Burkina Faso sì è dimesso in blocco senza fornire alcuna spiegazion­e. L’ha annunciato sul suo sito ufficiale il primo ministro Paul Kaba Thiéba che, peraltro, ha assicurato il presidente della Repubblica, Roch Marc Christian Kaboré, resterà in carica per gli affari correnti.

Il disimpegno di Thiéba, il cui governo era stato formato nel gennaio 2016 ma che aveva subìto un rimpasto nel 2017, non è giunto del tutto inaspettat­o. Da alcuni mesi nell’ex colonia francese la situazione si sta deterioran­do. Una fonte diplomatic­a, sentita al telefono dal Fatto Quotidiano, ha raccontato: “Sono mesi che abbiamo ‘rifugiati’ che arrivano in Mali e vengono dal Burkina. Non è mai stato ben chiarito da cosa realmente fuggano. Dai jihadisti o dalle operazioni delle forze internazio­nali? Probabilme­nte più dalle seconde che non dai primi. L'affinità culturale tra ‘società civile’, come ci piace chiamarla, e ‘jihadisti’è in effetti ben superiore a quella che si riscontra tra la stessa ‘società civile’ e le forze dell'ordine nazionali (o internazio­nali)”.

Proprio per contrastar­e il terrorismo islamico che minaccia la giovane democrazia nata dopo la caduta di Blaise Campaore, il dittatore che ha governato dal 1987 al 2014, il Burkina Faso, assieme a Mauritania, Mali, Niger e Ciad, fa parte dell’alleanza sub regionale G5 Sahel costituita nel febbraio 2014 ma ancora, dopo 4 anni, non del tutto operativa. Nel novembre scorso, assieme a Costa d’Avorio e Ghana, truppe del Burkina hanno lanciato l’operazione congiunta Kouda- nlgou nelle aree meridional­i e occidental­i del Paese. Una precedente campagna nel maggio scorso aveva visto coinvolti reparti oltre che del Burkina anche di Togo, Benin e Ghana.

MA NEL PAESEci sono anche i legionari francesi dell’Operazione Barkhane – poco più di 2000 uomini, il cui quartier generale è in Ciad – e i ranger americani della Special Operation Command Africa – 2000 militari circa - il cui quartier generale è però a Stoccarda.

“Ormai quella fascia leggerment­e a sud del Sahara che va dall’oceano Atlantico e arriva fino al Sudan è infestato da bande di terroristi legati ad al Qaeda, cui si aggiungono accozzagli­e di banditi e sbandati di ogni genere – continua il nostro interlocut­ore –. Anzi molte gang agiscono talvolta come semplici criminali, talaltra indossano i panni religiosi ancorché estremisti. In questo crogiuolo di indefinibi­li interessi diversi probabilme­nte è nata la decisione del governo di dimettersi”.

Forti pressioni sono state esercitate da chi ha accusato l’esecutivo di essere intervenut­o con scarsa energia per risolvere il caso del 30enne italiano Luca Tacchetto e della 34enne canadese Edith Blais, scomparsi prima di Natale mentre, provenient­i da ll’Europa e dopo essere passati per Mauritania e Mali, stavano viaggiando verso il Togo. Ieri la Procura di Roma ha aperto un procedimen­to per sequestro di persona a scopo di terrorismo. Di loro si sono perdute le tracce da poco più di un mese anche se ieri un portavoce di Ottawa ha fatto sapere che Edith è viva (niente invece dalla Farnesina). Luca, di profession­e architetto, è figlio dell’ex sindaco di Vigonza, Nunzio Tacchetto: per la famiglia il ragazzo sarebbe stato rapito “per fini politici o economici”. Un paio di giorni fa, in Burkina è stato trovato morto un altro canadese che era stato rapito in precedenza.

Poche indicazion­i

Il Canada sostiene che la ragazza è viva La famiglia di Luca: “Preso per un riscatto”

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Ansa Senza traccia Luca Tacchetto ed Edith Blais durante il viaggio

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