Lobby Usa, siti cattolici e clero: tutte le spine di papa Bergoglio
COMPLOTTI Paura di polemiche sul summit pedofilia
Il denaro, il malefico denaro spaventa la Chiesa di papa Francesco. Quello che alimenta – sussurrano dal Vaticano – le associazioni cattoliche americane, i presunti gruppi di studio, le posticce riflessioni sul Vangelo: un coacervo di clero e laici che vuole rovesciare il pontificato e avvicinare il prossimo Conclave, per usare il pensiero del cardinale Walter Kasper.
Critici e teologi si mescolano e tratteggiano il profilo di un pontefice eretico, che ignora la dottrina, che svilisce l’intera Chiesa. E allora Francesco è subissato di lettere, manifesti, appelli che, a volte, coinvolgono o riguardano alti prelati. Il cardinale Raymond Leo Burke, per esempio, è assurto a riferimento degli antagonisti di Francesco e del complesso universo cattolico degli Stati Uniti.
I consiglieri di Jorge Mario Bergoglio preparano con estrema prudenza la riunione di febbraio tra i vescovi del mondo contro la pedofilia: c’è la paura che possa diventare uno strumentale processo a Francesco. Il Sinodo su famiglia e divorziati (2015) e l’esortazione apostolica Amoris Laetitia (2016) hanno scatenato le prime e dure critiche a Francesco. Il tema dei migranti ha lacerato non soltanto il rapporto tra il pontificato e le politiche dominanti (dagli Usa all’Italia), ma anche la Chiesa: “Non sapete quanti sacerdoti sono d’accordo con Salvini e distanti dal Papa”, chiosano dal Vaticano.