Il Fatto Quotidiano

Shutdown, Trump vuole il muro ma apre ai “dreamers”

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Nel giorno in cui riparte a Washington la marcia delle donne, Donald Trump, il magnate presidente, che oggi compie due anni alla Casa Bianca, fa un tentativo di sbloccare le crisi che tengono gli Usa in una morsa. C’è la crisi umanitaria e di sicurezza, che Trump vede al confine con il Messico e per la quale vuole costruire un muro lungo tutta la frontiera, e c’è lo shutdown, cioè la serrata dell’Amministra zione federale, che va avanti da quasi un mese – quattro settimane – e che non ha precedenti nella storia dell’Unione. Gli agenti del Secret Service, ad esempio, non prendono lo stipendio e l’ex presidente George W. Bush compra pizza per tutti.

Nonostante le minacce, Trump non pare pronto a proclamare lo stato d’emergenza, che gli darebbe la possibilit­à di finanziare la costruzion­e del muro prelevando i soldi da altri capitoli di spesa. C’è, piuttosto, aria di baratto: il presidente lancia un’esca ai democratic­i che in maggioranz­a alla Camera lo tengono in scacco sui soldi per il muro.

Loro accettano di stanziare i fondi per erigere la barriera, 5,7 miliardi di euro, e lui appoggia misure a tutela dei ‘dreamers’, cioè quei milioni di immigrati entrati nell’Unione bambini, coi loro genitori, e che hanno studiato e sono cresciuti negli Stati Uniti, e pure di quanti hanno un status di protezione temporaneo. È un segnale di apertura: impossibil­e, però, prevedere se basterà a sbloccare lo stallo e quanto tempo ci vorrà; potrebbe, però, bastare a riaprire il dialogo tra Casa Bianca e Congresso. Sul fronte Russiagate il procurator­e Mueller inviso a Trump contesta la ricostruzi­one di Buz zF ee d, secondo cui Michael Cohen, l’ex avvocato del tycoon, avrebbe confermato allo stesso Mueller che il presidente gli ordinò di mentire al Congresso sui negoziati per una Trump Tower a Mosca.

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