Tunisino morto dopo il fermo, Salvini dalla parte della polizia: “Voleva cappuccino e brioche?”
▶CONTINUANO le indagini della Procura di Firenze sulla morte di Arafet Araoui, il 31enne tunisino morto giovedì sera dopo un fermo della polizia a Empoli. Ieri la squadra mobile di Firenze e la pm titolare dell’inchiesta Christine von Borries, hanno proseguito nel sentire tutti coloro che sono intervenuti giovedì, quando il giovane ha dato in escandescenza dopo che il titolare di un money transfer gli aveva contestato una banconota falsa. In tutto tra venerdì e sabato sono stati sentite circa 15 persone, tra cui i quattro poliziotti di Empoli che lo hanno raggiunto nel bagno del locale, gli hanno messo le manette ai polsi prima di legargli i piedi per immobilizzarlo. È stato a quel punto che Araoi avrebbe avuto un arresto cardiocircolatorio fatale ma solo l’autopsia di lunedì potrà dare le prime risposte. Nel frattempo i quattro poliziotti che sono stati sentiti nell’ufficio del pm avrebbero dato tutti la stessa versione: l’uomo era stato bloccato solo per neutralizzarne i movimenti. Ieri, poi, sono state anche visionate le prime immagini delle telecamere di sicurezza del negozio e non sarebbero emerse condotte scorrette da parte degli uomini in divisa. Nei prossimi giorni sarà un consulente della Procura a visionarle tutte. “Il ragazzo non aveva patologie e quindi sorgono dubbi sulle cause della sua morte” dice l’avvocato della famiglia Giovanni Conticelli. La morte di Araoui, che ricorda in parte quella di Riccardo Magherini a Firenze nel 2014, ha provocato lo scontro tra le “vittime dello Stato”, il capo della Polizia Gabrielli e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Ieri mattina il legale della famiglia Cucchi Fabio Anselmo ha detto che “per lo Stato i morti sono danni collaterali tollerabili”, Gabrielli gli ha risposto parlando di “farneticazioni inutili” del “tribuno di turno”. Sulla vicenda, ancora una volta, è intervenuto anche Salvini: “Se i poliziotti non possono usare le manette per fermare un violento, ditemi cosa dovrebbero fare, rispondere con cappuccio e brioche?” ha detto ieri indossando una felpa della Polizia.