Cernobbio si fa giallorosa: “Così vince l’europeismo”
ForumAmbrosetti Da banchieri e imprenditori a Prodi e Monti, tutti contenti del governo. Il senatore a vita: “Basta liti con l’Ue”
Neanche
la pioggia spegne l’entusiasmo di Cernobbio per il governo giallo-rosso. Sulla riva del lago di Como, imprenditori, economisti e politici italiani intervenuti al forum Ambrosetti di Villa d’Este non nascondono i visi raggianti e le dichiarazioni soddisfatte per la nuova compagine governativa. Primo fra tutti Romano Prodi, che si è molto speso per la nascita del Conte bis, sia personalmente che sulle colonne dei quotidiani della famiglia Caltagirone di cui è storico editorialista. “Sono contento di natura e se il governo è parte della natura sono contento – dice sorridendo mentre sfila tra i tavoli dove non si vedeva da anni - Finalmente avrà rapporti seri con l’Europa”.
Si illumina anche Mario Monti che vede un’Italia “che è come se dopo un anno di prova di uscita psicologica dalla Ue ha saggiamente deciso di essere dentro l’Europa”, dice il senatore a vita parlando di “vera trasformazione”. Anche per il M5S? “Non sono mai stato convinto che i 5S fossero di natura sovranista e antieuropeista. Lo avevo detto che a differenza della Lega da questo punto di vista non avevano ancora trovato la loro stella polare – spiega con un’insolita parlantina - Avevo detto a vari dirigenti del Pd che se allora ci fosse stato il confronto che Renzi non volle, probabilmente il M5s avrebbe potuto essere acquisito alla causa europea. In sovranismo europeo è la meta. E mi sembra che passi avanti si vedano, un successo anche del Presidente Mattarella”.
PIER CARLO PADOAN, poi, è quasi spumeggiante mentre parla di “grande opportunità per il Paese, finalmente il rischio politico è stato tolto dal tavolo e questa è un’enorme spinta per ripartire”, dice l’ex ministro del Tesoro sottolineando che a fare la differenza tra il Conte I e il Conte bis è essenzialmente “una questione di credibilità con le istituzioni e i mercati”. Su questo tasto Monti è più prudente: “Sono positivo rispetto al governo precedente, ma dal programma e da come verrà
esposto si capirà se c’è l’ intendimento di fare cose diverse e disfare alcune cose nocive fatte dal governo precedente”, dice puntando il dito contro la “mancanza di lotta alle rendite di posizione, all’introduzione di maggiore concorrenza”. Cose che l’ex premier tecnico si sarebbe invece aspettato dai giallo-verdi “perché Lega e M5s avevano il vantaggio di non avere una rete di rapporti preesistenti con le lobby”.
È positivo anche Enzo Moavero Milanesi che pure sta passando il testimone della Farnesina a Luigi Di Maio e che legge il cambio di governo come una dimostrazione “che l’Europa è diventata un’arena politica comparabile a quelle che conosciamo a livello nazionale, equesto secondo me dal punto di vista di un’Europa più integrata è un elemento positivo”. E quelli che si domandano se così la Ue rispetti il loro voto? “Le regole da applicare sono sempre quelle. Se sono applicate con obiettività non dovrebbe contare la maggiore o minore affinità con altri Paesi. Se contasse troppo bisognerebbe interrogarsi sull’ indipendenza delle istituzioni europee”, sorride.
Del resto anche Renato Brunetta non ha esitazioni davanti alla domanda: tra Matteo Salvini e l’Europa chi scegliete? “l’Europa”.
ANCHE MANAGER, banchieri e imprenditori fanno la ola al governo, compresi quelli delle partecipate di Stato. Alberto Bombassei (Brembo) è “ottimista”. Il presidente di Saipem, Francesco Caio a nome di tutti esprime contentezza per la “maggiore certezza" e si intrattiene a lungo con Prodi. Il presidente di Intesa Gian Maria Gros-Pietro è soddisfatto del calo dello spread, mentre l'ex numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia vede addirittura l'arrivo di una nuova stagione con l’imprenditoria pronta a collaborare con il governo.