De Luca jr. vuole fare il sottosegretario: il padre pronto a sbloccare i navigator
Dinastia La famiglia del governatore si prepara a seguire il nuovo corso grillodem
Dalle
parti del ministero, tra via Flavia e via Veneto a Roma, sono rimasti tutti di stucco. Che Piero De Luca, figlio del governatore campano nemico dei navigator e gran fustigatore del reddito di cittadinanza possa diventare sottosegretario al ministero del Lavoro, è una suggestione forte. La voce impazza, eccome: la partita per riempire le ultime caselle targate governo giallorosso è appena iniziata e le quotazioni di De Luca sono alte.
Forse anche per piegare le resistenze del suo illustre e potente genitore che del matrimonio tra Pd e i grillini, non è affatto convinto. Anzi. Non è un mistero che Luigi Di Maio sia sempre stato la sua bestia nera. E con lui la questione del reddito di cittadinanza con annessi navigator, tanto che ad oggi si è rifiutato di firmare la convenzione che permetterebbe la contrattualizzazione di chi ha già vinto il concorso.
Chissà se un eventuale ingresso del suo primogenito nella squadra di sottogoverno non possa convincerlo infine a cedere. Fatto sta che De Luca jr è lanciatissimo: “L’Italia aveva bisogno di una governo di svolta con un ’ impronta chiaramente progressista. Sono convinto della scelta di responsabilità fatta dal Pd dopo la crisi al buio scatenata da Capitan mojito” dice prima di farsi prendere addirittura dall’e ntusiasmo per la nuova alleanza giallorossa, ma senza perdere di vista la sua stella polare: “Se dovessero esserci le condizioni anche in Campania per una sintesi politica che parta dall’esperienza straordinaria positiva di successo del governatore Vincenzo De Luca, noi siamo pronti a ragionare con tutte le forze politiche ed anche con il Movimento 5 Stelle”.
INSOMMA Piero De Luca se la sente: “In questa fase delicata non ha senso parlare di nomi. Sarebbe ovviamente un onore” spiega a chi gli domanda cosa ci sia di vero nelle voci che lo accreditano per un posto da sottosegretario. Lui che ieri ha parlato da Salerno dove ha organizzato un convegno su Sud, imprese e lavoro: sul palco ospite d’onore il capo di Confindustria Vincenzo Boccia oltre che alcuni pezzi da novanta come Luigi De Vecchis, presidente di Huawei Italia. Mentre esplode il toto-sottosegretari di cui è e si sente protagonista. In che ministero non è dato sapere.
La neoministra del Lavoro Nunzia Catalfo conosce bene solo De Luca padre e per via delle sue critiche al reddito di cittadinanza di cui è stata convinta sostenitrice. “La questione dei sottosegretari non è stata ancora affrontata, anche se verranno nominati a breve
Ambizioni Il figlio Piero è deputato: potrebbe andare al Lavoro, al Mise o addirittura al Viminale
in modo da avere la squadra al completo al più presto” fanno sapere dal suo entourage. Ma non è detto che De Luca figlio approdi proprio da lei al ministero del Lavoro: per lui potrebbero spalancarsi le porte del ministero dello Sviluppo economico o alle Infrastrutture, anche se probabilmente vorrebbe avere un posto in prima fila al Viminale. Quel che è certo è che chi sta trattando sui sottosegretari è alle prese con un’operazione di “zebratura” dei singoli dicasteri: se il titolare è del nord, si tenderà a scegliere sottosegretari o viceministri del sud e viceversa per i dicasteri attribuiti a uomini e donne del Mezzogiorno.