Gentiloni in Europa: trattative incrociate per il “conte” Dem
Sfida In Commissione il governo punta agli Affari economici, ma quel posto fa gola anche ad altri
Paolo Gentiloni, a Bruxelles, si muove a suo agio, come del resto ovunque. Il presidente del Pd (che magari, come scrive l’Avvenire, potrebbe essere rimpiazzato da Matteo Renzi) e neo commissario italiano nel “governo” europeo ha incontrato ieri la presidente Ursula von der Leyen per un incontro di un’ora definito molto amichevole e di grande afflato.
A mostrare il senso dell’incontro lo stesso Gentiloni, che ha pubblicato sul proprio profilo Instagram la foto di lui e della presidente tedesca davanti a una foto del Trattato di Roma, l’atto fondativo della Comunità europea, poi diventata Unione. E quell’immagine sembra dire all’Italia “finalmente siete tornati alle vostre origini”, Paese fondatore e pilastro della costruzione comunitaria.
Gentiloni esprime chiaramente questa vocazione e certo non guasta il plauso dell’O sservatore Romano, ieri mattina, al governo Conte e in particolare alla nomina dell’ex premier italiano.
Il commissario italiano si sta preparando per la poltrona degli Affari economici, che Giuseppe Conte ha concordato direttamente con Von der Leyen. La parola fine, ovviamente, non è detta: in mattinata il Financial Times ipotizzava che per l’Italia si sarebbe aperto il portafoglio della Concorrenza e, come osserva uno che l’Europa la conosce bene, Romano Prodi, le manovre a Bruxelles sono tante e complesse e fino all’ultimo minuto non si può scrivere la parola fine.
A OSTACOLARE la strada all’Italia per l’incarico che oggi è detenuto da Pierre Moscovici e che è deputato a sorvegliare i bilanci degli Stati membri, quindi anche quello italiano, sembrano esserci soprattutto Belgio e Finlandia che puntano allo stesso incarico. Ma il Belgio ha già ottenuto la presidenza del Consiglio con Charles Michel, mentre la Finlandia non va sottovalutata avendo già ricoperto per due volte (con Olli Rehn e Jyrki Katainen) quell’incarico insieme a un pugno di Stati: Germania, Francia, Danimarca, Spagna ed Estonia. Helsinki, non a caso, ha nominato una figura adeguata come la ministra delle Finanze, Jutta Urpilainen.
Poi c’è da seguire anche la spartizione politica tra le grandi famiglie europee: i socialisti, i popolari e i liberaldemocratici. Questi ultimi dovranno avere senz’altro un ruolo di peso economico, ma la loro candidata di punta, Margrethe Vestager, dovrebbe occuparsi de ll ’ economia digitale, mentre l’altro first vicepresidente, il socialista Franz Timmermans, dovrebbe accontentarsi di energia ed economia verde. Anche la Urpilainen è socialista e dunque la competizione con Gentiloni è pienamente in atto. Per l’Italia, in alternativa agli Affari economici, si parla della Concorrenza – già ricoperta a suo tempo da Mario Monti – che però sembra interessare anche alla Francia e poi il Commercio, probabilmente più in sintonia con le caratteristiche politiche del profilo di Gentiloni che non ha alcuna competenza economica specifica.
In ogni caso, l’ex presidente del Consiglio dem potrebbe caricarsi un peso non irrilevante andando a occupare un posto come quello agli Affari economici.
L’ECONOMIA EUROPEA arranca e ieri i dati tedeschi sulla produzione nel mese di luglio hanno dovuto registrare un arretramento del 4,2%. La recessione tedesca fa paura e autorizza a confidare in margini più ampi per politiche di bilancio. La Germania, per recuperare ha bisogno di far ripartire le esportazioni e una capacità di spesa dei propri partner europei sarà importante. Ma potrebbe anche farsi bastare l’allentamento monetario che la neo-presidente della Bce, Christine Lagarde, ha già annunciato. E poi, in passato, la Germania ha dimostrato di affrontare i propri squilibri interni agendo sul costo del lavoro e quindi sulla compressione dei salari più che sul bilancio.
L’Italia, di una ripresa della
È difficile poter dire adesso quale sarà il portafoglio perché bisogna conoscere gli equilibri tra i Paesi e per questo ci vorrà ancora qualche giorno
ROMANO PRODI
Poltrone girevoli
Il Financial Times: “L’Italia avrà la Concorrenza” Ma è possibile che il dem finisca anche al Commercio
Germania, ha comunque estremamente bisogno facendo parte in modo permanente della catena del valore allestita dall’industria tedesca.
I dati sulle vendite al dettaglio diffusi ieri dall’Istat confermano il proseguimento di una fase di sta
gnazione: nel secondo trimestre, il Prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, si è mantenuto sugli stessi livelli dei tre mesi precedenti.
Il nuovo governo sta diffondendo fiducia e ottimismo, soprattutto sui mercati finanziari con uno spread attorno a 150, che potrebbe valere circa 3 miliardi di risparmi sugli interessi pagati sui titoli di Stato per il 2019. Ma perché la fiducia duri occorrono risultati più concreti.