Il Fatto Quotidiano

Nazionale La simulazion­e di Bonucci: che “bello” spot per il calcio italiano

- SERGIO STENTELLA LIBERATI MARCO BAZZONI ELISA BUCCINO LORENZO VENDEMIALE MAURIZIO BURATTINI AVV. MICHELE SARNO

Sto seguendo sul vostro giornale e in tv le ultime vicende politiche e mi chiedo: perchè i nostri politici non fanno tutti un atto di umiltà stando zitti (viste le brutte figure di questi anni) e lavorando per il bene del paese e di noi cittadini? Non sono particolar­mente entusiasta di questo governo, ma ritengo che al momento sia l’unico decente, se si pensasse a lavorare e fare meno polemiche per ottenere eventuali vantaggi elettorali. Io come cittadino, nato prima della guerra, ho visto l’evolversi della nostra classe politica e debbo dire che quella attuale non mi piace affatto. E non apprezzo nemmeno tutti gli spettacoli televisivi con politici e giornalist­i che dibattono inutilment­e su tutto e niente. Una volta avevamo Tribuna Politica, dove il rappresent­ante di un partito esponeva il suo programma e si confrontav­a con i giornalist­i in modo lineare. Spero comunque che il presidente Conte (il meno peggio di tutti) riesca a tenere a bada la truppa e possa governare decentemen­te.

Morti sul lavoro: la strage continua, nell’indifferen­za

Oltre 600 morti sul lavoro in Italia dall’inizio dell’anno: un bollettino di guerra, una mattanza quotidiana che non conosce soste. Le chiamano “le stragi dell’indifferen­za”, e proprio per questo motivo bisogna che su di esse vengano riaccesi i riflettori. Le vittime più recenti sono Pasquale Basso, di 54 anni, e Luigi Frabotta, di 53 anni, erano imprendito­ri.

Li cito perchè sono persone e non numeri: ricordiamo­celo sempre quando ne parliamo. Spero che questo governo dedichi particolar­e attenzione al dramma delle troppe morti che ci sono ogni giorno nel nostro paese, e che dipendono dal fatto che in molti, troppi luoghi di lavoro non si rispettano neanche le minime norme di sicurezza. BUONGIORNO, ieri in ufficio ho assistito all’ennesima discussion­e sul calcio, o meglio sulla Nazionale: un mio collega tentava di difendere – solo contro tutti – la pessima simulazion­e di Bonucci contro il rivale armeno, poi espulso. Non sono in grado di valutare la gravità del caso, ma mi sembra che “sporcare” una vittoria con una simulazion­e sia di per sé stupido, se non autolesion­ista: perché noi italiani dobbiamo sempre farci riconoscer­e come imbroglion­i? BONUCCI CHE FINGE una gomitata, fa espellere il suo avversario innocente e “trascina” la Nazionale alla vittoria contro la temibile Armenia: che bello spot per il calcio italiano! Il gesto è sicurament­e deprecabil­e. Certo, in campo può capitare di farsi trascinare dalla trance agonistica e lasciarsi andare a reazioni quasi istintive (il giocatore tende per natura ad accusare falli anche quando non li ha subiti). Errare è umano. Perseverar­e però è diabolico: non è la prima volta che il difensore della Juventus si giochi la carta della simulazion­e nel tentativo, più o meno riuscito, di ingannare l'arbitro e procurarsi un vantaggio. Lo aveva già fatto ad esempio l'anno scorso, con la maglia del club e non della Nazionale, durante l'andata degli ottavi di finale contro l'Atletico Madrid, quando aveva goffamente simulato un colpo al volto mai ricevuto nella speranza di far annullare il gol di Gimenez. Quello di Bonucci non è un caso. E forse non è un caso nemmeno che lui sia in ottima compagnia, quella del compagno di squadra e di Nazionale Chiellini, che più volte è stato beccato dalle telecamere in episodi analoghi, indifferen­temente con la maglia azzurra o bianconera. Un esempio? La sceneggiat­a in Svezia per provare a fare espellere l'avversario Marcus Berg per una gomitata Condivido pienamente i timori di Antonio Padellaro, che ieri ha scritto: “Gli eventuali errori del Conte 2 possono riaprire per Salvini l’autostrada della rivincita”. E, aggiungo io, sarebbe un disastro se il nuovo governo non riuscisse a modificare, con le buone maniere, la politica di accoglienz­a dell’Ue. In particolar­e va rivisto il trattato capestro di Dublino, che obbliga l’Italia, come paese di primo apmai ricevuta. Anche all'epoca ci furono grosse polemiche e tutto il mondo del pallone parlò della figuraccia italiana, con la differenza che stavolta il direttore di gara ci è cascato e la simulazion­e è stata decisiva per la sconfitta della piccola Armenia, allora no e l'Italia di Ventura perse e fu meritatame­nte eliminata dal Mondiale. Insomma, è quasi un marchio di fabbrica dell'Ital(Juve). Non condanniam­o l’episodio, il singolo giocatore o addirittur­a l’uomo, semmai lo stile. Però non facciamo troppo gli antitalian­i. Al grande Barcellona facevano degli allenament­i appositi per accentuare le cadute, esaltare il proprio tiki-taka e prendere più falli possibili. Tutto il mondo è paese. prodo, ad accogliere i migranti che non ottengono lo status di profugo. Sarà un’impresa molto difficile perchè, purtroppo, si può modificare solo all’unanimità.

Una soluzione possibile, che non crei divisioni, sarebbe quella di distribuir­e i migranti tra tutti i paesi Ue proporzion­almente al numero degli abitanti. È questo il vero banco di prova del nuovo governo: se fallirà nel suo intento, aprirà sterminate praterie a Salvini che diventerà premier, probabilme­nte nominando Berlusconi ministro della Giustizia.

Governo avvisato, mezzo salvato.

Adesso Pd e M5S riuscirann­o ad accordarsi sul Bilancio?

La difficoltà che ora si presenta al neonato governo è la legge di Bilancio 2020, la quale va approvata entro la fine dell’anno per evitare l’aumento dell’Iva. Si prevedono conflitti sul provvedime­nto bandiera del M5S, il reddito di cittaHo letto il dossier di Vincenzo Iurillo, relativo all’omicidio del “sindaco pescatore” Angelo Vassallo, e non posso che apprezzare il garbo e la grande profession­alità mostrata nel raccontare una vicenda che ancora oggi rappresent­a una ferita aperta per la nostra comunità. Grazie a voi l’attenzione non è sopita e il ricordo di quell’episodio così triste resta vivo e costituisc­e per tutti un pungolo alla risoluzion­e di questo mistero.

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LaPresse Colto in fallo Leonardo Bonucci

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