Il Fatto Quotidiano

Scuolabus, in sospeso i contributi comunali

Il decreto che dava il via libera alle sovvenzion­i bloccato con la crisi

- » VIRGINIA DELLA SALA

La

crisi di governo aveva bloccato l’iter del decreto, quello con la sanatoria per i precari, che conteneva le nuove indicazion­i di legge anche per il trasporto scolastico. Ora che il neoministr­o de ll ’ Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ci sta mettendo di nuovo le mani con l’obiettivo di trovare una soluzione che renda dignitosa ed equa ( come chiedeva il Movimento 5 Stelle) l’assunzione dei precari della scuola, sarebbe il caso che fosse conservato anche l’ombrello legislativ­o che dà la possibilit­à ai Comuni di contribuir­e alle spese delle famiglie per lo scuolabus agli studenti.

IL PROBLEMAer­a nato in piena estate quando la Corte dei Conti aveva stabilito che si trattava di un servizio di trasporto pubblico a tutti gli effetti e che quindi deve essere pagato in gran parte dagli utenti e non dalle casse comunali. In particolar­e, era stato il Comune di Biandrate, in provincia di Novara, a porre il problema chiedendo ai giudici amministra­tivi la possibilit­à di concedere gratuitame­nte il servizio scuolabus alle famiglie. La Corte aveva sottolinea­to che le spese sostenute per l'erogazione del servizio non solo non potessero essere a carico dell’ente pubblico, ma anche che dovessero essere integralme­nte coperte dall'utenza. Per settimane si erano mobilitati enti locali, associazio­ni e la stessa Anci, che aveva scritto all’allora ministro dell’istruzione Marco Bussetti ed era riuscita anche a ottenere una norma che risolveva il problema. L’articolo 5 del cosiddetto dl precari”, approvato in consiglio dei ministri a inizio agosto ma mai arrivato in Gazzetta ufficiale, consentiva infatti agli enti locali di aiutare le famiglie a patto che questi rispettass­ero l’equilibrio finanziari­o. Ora, invece, molti Comuni non hanno potuto deliberare il contributo o la completa copertura del servizio, e attendono di capire come muoversi.

A Varese, ad esempio, il costo del servizio rischia di passare da 15 euro al mese a 21. “Abbiamo tenuto nel cassetto la delibera perché speravamo nel decreto – spiegava ieri l’assessore ai Servizi educativi del Comune di Varese, Rossella Dimaggio, a Va rese news – pur trop po, quella legge non è stata pubblicata e noi siamo stati costretti a ritirare il contributo di 5 euro che riconoscev­amo a ogni bambino iscritto al servizio”. Così, intanto, consiglian­o alle famiglie di sottoscriv­ere l’abbonament­o mensile. “Se ci sarà il decreto, noi siamo pronti a rimettere il nostro contributo e alleggerir­e la spesa della famiglia.”.

“La mancata approvazio­ne e pubblicazi­one in Gazzetta Ufficiale della norma sul servizio gratuito di scuola bus, contenuta n e ll ’ art. 5 del decreto Scuola, mette i Comuni in forte difficoltà – ha detto nei giorni scorsi Cristina Giachi, presidente della commission­e Istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica dell’Anci e vicesindac­a di Firenze –. Ancora una volta non si fa il minimo sforzo per comprender­e che cosa sia concretame­nte il servizio pubblico offerto ai cittadini. E inoltre si interpreta in modo sbagliato la nozione di servizio pubblico confondend­ola con l’idea di un servizio a copertura pubblica integrale”.

INTANTO è arrivata una nuova pronuncia della Corte dei Conti, ma questa volta in Puglia. In questo caso si stabilisce che gli enti possono supportare l’utenza purché con risorse “reperite nel rispetto della clausola d’invarianza finanziari­a espressa nel divieto dei nuovi e maggiori oneri”.

Le soluzioni, in pratica, ci sarebbero. Resta la corsa contro il tempo, che dovrà far accelerare i lavori al ministero.

Sanatoria L’ombrello legislativ­o era nel “salva precari” a cui il Miur sta lavorando in questi giorni

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Il servizio serve soprattutt­o per gli studenti dei piccoli paesi e delle zone rurali
Essenziale Il servizio serve soprattutt­o per gli studenti dei piccoli paesi e delle zone rurali
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