Il Fatto Quotidiano

Vince “The Joker”: Marinelli migliore, premio a Polanski

L’Italia conquista anche il riconoscim­ento Speciale per la “Mafia” di Maresco. A Polanski il Premio della Giuria

- » FEDERICO PONTIGGIA

Il Leone ha il ghigno del Joker, ma ride anche l’Italia: due premi e, con due film distinti, non accadeva dal 2013. Luca Marinelli trova la consacrazi­one della Coppa Volpi per l’eponimo Martin Eden di Pietro Marcello: “Jack London ha scritto di un marinaio che cercava la verità, io vorrei dedicarla a tutte le persone splendide che sono in mare a salvare altri esseri umani che fuggono da situazioni inumane, e ci salvano da una figura pessima con noi stessi e il prossimo. Viva l’umanità e viva l’amore!”. L’assente Franco Maresco si aggiudica il Premio speciale della Giuria con l’apprezzato e discusso (la Trattativa Stato-mafia e il silenzio di Mattarella) La mafia non è più quella di una volta . Ritira il produttore Rean Mazzone: “Abbiamo detto no a qualsiasi tipo di censura”.

POTEVAMO chiedere di più alla giuria presieduta da Lucrecia Martel, con Paolo Virzì a molto bene rappresent­arci, che non si è espressa all’unanimità? No, sebbene Maresco potesse ambire a tutto; no, quantunque Mario Martone non avrebbe rubato nulla con Il sindaco

del Rione Sanità; no, ché stante la bravura di Marinelli con Joaquin Phoenix non ce n’era per nessuno, e il divieto di cumulo per il film Leone d’Oro non inficia la Coppa ma qualcosa spiega. Joaquin è tornato al Lido insieme al regista Todd Phillips, è salito anche lui sul palco per alzare il felino in Sala Grande: non mera photo opportunit­y, ma plastica attestazio­ne che il film è lui, dunque, il premio per lui. Lo dice lo stesso Phillips, uso a ben altro cinema e alla svolta subito laureato, che pure nei fatti al Lido trova Una notte da leoni 4: “Non c’è film senza Joaquin, non sarebbe possibile. È il leone più coraggioso e con la mentalità più aperta che conosca”. Dal 3 ottobre in sala, il Joker era il primus inter pares nei favori del pubblico, laddove la critica, italiana e internazio­nale raccolta da Ciak, gli preferiva J’accuse di Roman Polanski: 4,10 stellette contro 3,70. Capiamoci, la vittoria è meritata, e politicame­nte perfetta: ribadisce l’ineludibil­e trampolino di lancio che Venezia è diventata per l’award season hollywoodi­ana. E anche quest’anno è proprio il Leone d’Oro a ruggire destinazio­ne Oscar: nel 2018 toccò a Romadi Alfonso Cuarón, poi tre statuette; nel 2017 a La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro, poi quattro Academy awards tra cui miglior film. Se Joker si porterà bene Oltreocean­o, sarà la ciliegina sulla 76esima Mostra: straordina­ria per afflusso di pubblico (+11% al giro di boa) e giovani, per i red carpet seguitissi­mi, per una rinnovata stabilità mediatico-culturale. Certo, alcune presenze sul tappeto rosso erano da Ko estetico; certo, l’imposizion­e di un embargo stampa andrebbe poi fatta rispettare; certo, la qualità del Concorso è stata media, nulla più – l’anno scorso rimane forse insuperabi­le. Ma il nostro cinema – non prendevamo un premio dal 2015 – ne esce benissimo, anche produttiva­mente: c’è lo zampone di Luca Barbaresch­i in J’accuse, cui va il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria. Dopo le polemiche d’inizio Mostra della Martel su Polanski, Virzì conferma: “Nessuna pregiudizi­ale in giuria”. Meno condivisib­ile il secondo Leone d’Argento, per la regia, a About Endlessnes­sdi Roy Andersson: sembrano i contenuti extra di Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, Leone d’Oro nel 2014. Addirittur­a incomprens­ibili la Coppa Volpi femminile a Ariane Ascaride per Gloria Mundidel marito Robert Guédiguian, piccola parte in brutto film, e il premio per la sceneggiat­ura all’an im az io ne No. 7 Cherry Lane di Yonfan.

Il Marcello Mastroiann­i per l’interprete emergente a Toby Wallace, il ragazzino problemati­co di Babyteeth ci sta. Mentre la rockstar di giornata, Mick Jagger, nel cast di The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi, non getta la maschera: “Dovere del l’artista è non toglierla. Anzi, deve indossarne più d’una pur di non rivelare se stesso”, la Mostra segna un altro record: l’ha aperta il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, la chiude il ministro dei Beni culturali Dario Franceschi­ni. What a time to be alive.

Vince Phillips, ma anche Phoenix L’Oro è soprattutt­o per il grande interprete, mentre il protagonis­ta di “Martin Eden” dedica la Coppa Volpi “a chi salva le vite in mare”

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 ?? Ansa/LaPresse ?? Cronache dal Lido Todd Phillips e Joaquin Phoenix ritirano il Leone d’Oro per “Joker”. A destra, il film. Sotto, Luca Marinelli, alias “Martin Eden” di Marcello
Ansa/LaPresse Cronache dal Lido Todd Phillips e Joaquin Phoenix ritirano il Leone d’Oro per “Joker”. A destra, il film. Sotto, Luca Marinelli, alias “Martin Eden” di Marcello
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