Il Fatto Quotidiano

Salvini in Umbria ”È un impulsivo, ma rivincerà lui”

Tra i fan leghisti nella regione che andrà al voto a fine ottobre: “Vincerà di nuovo”

- » ANTONELLO CAPORALE

Ogni luogo ha un’anima che segna, coinvolge, trascina. Così è successo, del tutto improvvisa­mente, anche per Matteo Salvini. “Nei momenti più facili sei pieno di amici. Poi quando ti trovi nella difficoltà la metà di quelli che ti salutavano cambia marciapied­e, ti lascia da solo”. Gli sconfitti della droga, i ragazzi che per ritrovarsi sono corsi qui, tra i boschi di Amelia, a cercare la forza per respingere l’eroina e riemergere, ascoltano il Capitano ora purtroppo degradato, il superpoten­te già ex, il sempre vincente oggi sconfitto. In qualche modo lui è come loro. “Sono un grande peccator e”. Poi: “Sono divorziato”. Poi: “Dico parolacce di ogni genere”. La sala della comunità di don Piero Gelmini, vessillo antidroga insostitui­bile del centrodest­ra, che qui periodicam­ente fa tappa, non è strapiena e neanche eccitata. Il clima intimista, assai raccolto, un po’ travolge Matteo e lo costringe a questa prima confession­e pubblica: “Ci sono i momenti negativi. Ma so che il mondo lo cambiano i matti”.

ANCHE I SELFIE FINALI non hanno il sapore arrembante, la gioia esplosiva che qualche ora dopo, nel parco delle fonti di San Gemini, restituirà a Salvini la fiducia di sempre, anche la spocchia di sempre, e quel ritmo che qualche ora prima sembrava perduto.

In Umbria si vota il prossimo 27 ottobre e per la Lega il finale di partita sembra tracciato: due a zero a tavolino. “Il Pd è mezzo morto, i Cinquestel­le votano il loro candidato, per noi è fatta”, dice Roberto Perfetti, segretario regionale dell’Ugl. “Matteo nell’errore ha trovato il successo. Ha fatto la crisi a rotta di collo, ma d’ora in poi raccoglier­à i frutti del casino che il governo farà”. Matteo ci crede, e nel residuo spirituali­sta che gli è rimasto in corpo dall’incontro di Amelia, invita i fan: “Togliete la tristezza dai vostri volti e ritrovate il sorriso. Sostituite la rabbia con l’orgoglio. Vi voglio così nei prossimi cinquanta giorni: porteremo questa grande donna, Donatella Tesei, alla guida dell’Umbria”.

Donatella, senatrice, già sindaco di Montefalco, non riesce a comiziare per via di una raucedine insistente. “È sfiatata” comunica con qualche preoccupaz­ione un leghista combattent­e alla moglie.

Il parco è zeppo, più di duemilacin­quecento gliarrivi in questo bosco sorgivo. La festa di onore a Salvini doveva tenersi a Terni ma la paura di contestazi­oni rumorose e assai partecipat­e ha fatto immaginare questa sede di collina, più raccolta, meglio controllat­a, lontana dal caos della città.

Non c’è che dire: la popolarità e il radicament­o salviniano paiono inossidabi­li, resta di gran lunga il politico che non solo riempie le piazze, ma le trascina su per i monti e le galvanizza come pochi. Mamme e papà, anche ragazzi. Stipati, concentrat­i, preoccupat­i pure. Crocchio di militi che chiedono lumi a un amico in grado di rispondere ai quesiti costituzio­nali: “Dimme un po’ ma Mattarella sta cosa la poteva fare?”. Lui, contrito: “La poteva e non la poteva fare. Tecnicamen­te la poteva fare”.“Ci rubano il voto”, urla Antonio Rinaldi, l’economista televisivo, per gli amici noto come Bombolo. “Ma avete sentito cosa ha detto un giornalist­a del Tg1? Vuole sparare a Salvini. Avete capitooo?”. Boato di sdegno. “Capitan Salvini sta per arrivare amici”, dice un’entusiasta, commossa Barbara Saltamarti­ni, deputata già entusiasta di Gianfranco Fini. “Siamo in tanti dell’Msi – spiega il sindacalis­ta dell’Ugl – La Meloni non è credibile”. Il suo compagno d’armi: “Se trovassi Fini per strada lo butterei sotto”. Un altro: “La Lega incorpora i nostri valori patriottic­i. È lui che è venuto da noi”.

Lega, Lega e Lega. “Forse Matteo è stato impulsivo però. Un tantino istintivo”, commenta Laura Pernazza, sindaco di Amelia. “Sono di Forza Italia e credo che tutti insieme…”.

“Ce la famo? Se anche in Umbria il Pd e i Cinquestel­le si rimettono insieme, so dolori”, analizza un sessantenn­e riflessivo. Intanto, marito alla moglie: “Lo vuoi vedere o no? Perché ce ne possiamo pure andare”. Militante deluso: “Non ci fanno mai votare”. Militante ottimista: “La battaglia è persa, ma vinceremo la guerra”. “Vinceremo la guerraaaaa!”, dice appunto Salvini dal palco facendo commuovere e ondeggiare la platea stipata sotto le querce. “Se vince?”, Franco barista, dubbioso. “Che cazzo ne so”, è la risposta del suo amico già un po’ annoiato.

SI VINCE O FORSEsi continuerà a perdere. “Io sono sovranista. Sto con Bagnai e Borghi. Alle politiche ho votato cinquestel­le, poi subito ho virato sulla Lega, l’unico baluardo antieurope­o. Però Salvini doveva preoccupar­si di non ingrassare troppo. Diciamoci la verità: come facevano i cinquestel­le a resistere a quel salasso?”. Massimo Oggiano, ingegnere di Terni, milite irriducibi­le del ritorno alla moneta nazionale: “Non saprei dire se Salvini vincerà. Forse potrà pure riperdere ancora”.

Infatti la vera preoccupaz­ione di Mario Verdecchia, maestro elementare, è che si prenda la strada sbagliata e si vada a finire come la Marine Le Pen: “Lei i voti ce li ha ma sono inservibil­i, inutilizza­bili. Abito a Montefalco, sono maestro di paese, però appassiona­to di politica. Vengo qui da osservator­e. Penso che Salvini non farà la fine di Renzi ma non vedrà mai più il governo. Lui non sa spendere i voti, lo vedi come fa? C’è tanta gente che gli mette in mano la propria fiducia, che per un politico è moneta sonante, ma lui è sprecone. Sperpera tutto ”.“Diciamo che è un istintivo”, spiega Carmela, parrucchie­ra. “Un po’ come me: se te devo mannà affanculo te manno. Mi piace per questo”.

Matteo si confessa Da Don Gelmini: “Ci sono i momenti negativi. Ma il mondo lo cambiano i matti”

Meglio San Gemini La festa era a Terni, ma la paura di contestazi­oni l’ha fatta trasferire

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LaPresse In gita Matteo Salvini in visita alla comunità di don Gelmini ad Amelia (Terni)

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