Il Fatto Quotidiano

Così il Csm ha mandato a casa l’ex “controllor­e” di Condotte

La rimozione di Fraulini mentre Palamara, Lotti e Ferri volevano usarlo contro Ielo

- » MARCO LILLO E ANTONIO MASSARI

Il nuovo presidente del Comitato di sorveglian­za del gruppo Condotte è il presidente della quinta sezione del Consiglio di Stato Giuseppe Severini. Sostituisc­e il giudice Paolo Fraulini, rimosso dal Csm a fine luglio. La nomina è stato uno degli ultimi atti del ministro Luigi Di Maio e interviene su una questione delicata che incrocia lo scandalo Csm.

Al Fatto risulta che la rimozione di Fraulini fosse un argomento trattato già il 21 maggio scorso in una conversazi­one intercetta­ta dai pm di Perugia. I parlamenta­ri Luca Lotti e Cosimo Ferri e il pm Luca Palamara, a totale insaputa del giudice Fraulini, infatti, cercavano un modo per agganciare il presidente del comitato di Condotte per avere notizie utili a mettere in difficoltà il procurator­e aggiunto di Roma, Paolo Ielo.

Fraulini poteva diventare la pedina di un gioco più vasto. Poiché uno dei tre commissari di Condotte, Giovanni Bruno, è il fratello di un ex imputata di Paolo Ielo, quell’incarico offerto dai commissari di Condotte al fratello del pm poteva essere imbarazzan­te (secondo Lotti-Ferri-Palamara) per Ielo.

LA SORELLA del professor Bruno è stata assolta, il pm Ielo aveva chiesto la sua condanna per uno dei due capi di imputazion­e in primo grado, senza ottenerla. Inoltre l’incarico all’avvocato Domenico Ielo arrivava dopo una procedura competitiv­a e molto dopo la conclusion­e della vicenda della Bruno. Nonostante tutto però, per Lotti e compagni, quel fatto era importante e utile per screditare Ielo.

Fraulini non sapeva nulla delle manovre. Però quelle intercetta­zioni di Palamara, Lotti e Ferri sono note al Csm. Chissà se avranno avuto un peso quando il 26 luglio i consiglier­i hanno deciso di rimuoverlo all’unanimità con un provvedime­nto di auto-annullamen­to della pre cede nte autorizzaz­ione del Csm all’i n c a r ic o . La motivazion­e formale è che il suo impegno e il suo compenso per Condotte erano troppo alti rispetto a quelli dichiarati all’inizio. Il 21 maggio Palamara mentre è intercetta­to dice ai parlamenta­ri Lotti e Ferri: “Senti una cosa ... se Fraulini vuole, può chiedere le carte di colui che è stato consulente”, cioé Domenico Ielo. Ferri afferra subito: Palamara vuole convincere Fraulini a mostrargli le carte degli incarichi del fratello del pm Ielo. A tal fine Palamara vuole andare da un’amica di Fraulini, l’avvocatess­a G. (an

L’obiettivo Puntavano a danneggiar­e il procurator­e aggiunto di Roma per via di un incarico a suo fratello

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Ansa Il gruppo Condotte è in amministra­zione straordina­ria: è il gruppo più importante dopo Salini-Impregilo e Astaldi

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