Il Fatto Quotidiano

Mazara, i pescatori pagano il pizzo al generale Haftar

Libia 10mila euro al mese al golpista per la sua “protezione”

- » MARCO BOVA

Continuano i bombardame­nti nell’area di Tripoli condotti dall’eserc ito di Haftar contro il governo di Serraj, riconosciu­to dalla comunità internazio­nale, ma da ieri per scongiurar­e sequestri e attacchi verso i pescherecc­i italiani è operativo un accordo economico tra la Federpesca e una delle società controllat­a da uomini di riferiment­o del generale re della Cirenaica, la ricca e grande zona nella Libia orientale. Denaro che, in sostanza, finanzia il generale golpista mentre l’Italia è ufficialme­nte schierata con Serraj.

Così mentre un aereo colpiva la base aerea di Mitiga (a 5 km dalla capitale) dal porto di Mazara del Vallo (Trapani) salpavano alcuni dei pescherecc­i che hanno

aderito all’intesa, che prevede la possibilit­à di pescare all’interno di una zona finora contesa. “Da anni cerchiamo di raggiunger­e un’intesa per evitare sequestri di vario genere – dice Santino Adamo, presidente di Federpesca Mazara – e siamo soddisfatt­i di questa soluzione”. Il patto si basa sugli accordi di partenaria­to firmati a Bengasi il 12 marzo e il 15 luglio tra Federpesca (con il presidente Luigi Giannini nella foto ricordo) e la Libyan Military Investment and Public Works Autorithy e consentirà la pesca nella Zee (zona economica esclusiva) che il governo di Tripoli dal 2005 – mentre c’era ancora Gheddafi alla guida del paese – ha esteso unilateral­mente a 74 miglia dalle coste libiche, anzichè le tradiziona­li 12 miglia. È questo uno dei motivi per cui è nata la cosiddetta “Guerra del pesce”, causando decine di intimidazi­oni nei confronti dei pescatori mazaresi. L’ultimo episodio risale a venerdì, quando un gommone con a bordo dei militari della Cirenaica hanno sparato dei colpi di mitraglia a 35 miglia da Bengasi, dove si trovavano nove pescherecc­i di Mazara del Vallo.

L’accordo verrà intermedia­to da una società di diritto maltese, la Toss (Tethys oil supplies & services ltd) con sede a La Valletta, a cui – gli armatori che otterranno le licenze – verseranno 100mila euro al mese e 1,5 euro per ogni kg di pescato che verrà sbarcato e pesato a Malta. Sia i motopesca che gli equipaggi verranno schedati per il riconoscim­ento e per l’intera durata della battuta di pesca ci sarà a bordo un osservator­e. “Però gli armatori saranno autorizzat­i ai rifornimen­ti di gasolio in Libia, dove il costo è notevolmen­te ridotto rispetto all’Italia”, dice ancora Santino Adamo. L’accordo ha una validità di 5 anni e consentirà la pesca per otto mesi l’anno, suddividen­do le licenze in categorie: crostacei, palangaro e pesce fresco. Per ognuna di queste verranno concesse dieci autorizzaz­ioni e – trovandoci in piena stagione di pesca del gambero rosso – sono già esaurite quelle riferite ai crostacei.

PER QUESTO MOTIVO, n onostante non fosse ancora arrivata alcuna conferma, alcuni pescatori hanno organizzat­o una protesta al porto di Mazara del Vallo. “Questo vuol dire che chi non avrà la licenza sarà sparato con certezza? - si chiede uno di loro - a questo punto non ci conviene più uscire con la barca”.“Dovevamo trovare una soluzione – continua Adamo – negli ultimi mesi, sulla base di alcune direttive ricevute dal Ministero, ho invitato i pescherecc­i a non andare in quelle zone ma come abbia

Emergenza sicurezza Accordo sottoscrit­to con la Federpesca per evitare attacchi armati e sequestri I termini dell’accordo Obolo per il pesce: 1,5 euro al kg. Operazioni di sbarco e pesa si terranno a Malta

mo visto così non è stato. Oltre al rischio fisico bisogna pensare anche alla perdita a cui andavano in contro, rischiando di volta in volta il sequestro dell’intero pescato, anzi ci auguriamo di stipulare accordi analoghi con altri paesi come la Tunisia e l’Egitto”.

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Federpesca La stretta di mano Foto-ricordo tra il vertice di Federpesca e gli uomini di Haftar

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