Il Fatto Quotidiano

“Con Conte si lavora per cambiare la Ue”

David Sassoli Il presidente del Parlamento europeo: “Gentiloni agli Affari economici ha fatto cadere il muro nei confronti dell’Italia”

- MARRA ▶

“Con il premier Conte ci vediamo domani qui a Bruxelles. Quella sarà l’occasione per una ricognizio­ne su diversi dossier europei: Brexit, bilancio pluriennal­e della Ue, rilancio del multilater­alismo, politica della sicurezza europea, politica per il Mediterran­eo e rilancio della politica di adesione nei confronti dei Balcani occidental­i”. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, dopo aver ascoltato il discorso alla Camera di Giuseppe Conte ci tiene a sottolinea­re la “notevole convergenz­a” tra le parole del premier e le aspettativ­e del Parlamento europeo. D’altra parte proprio lui, in modo inaspettat­o, aveva ringraziat­o Conte per l’impegno italiano sui corridoi umanitari per la protezione dei rifugiati a livello europeo, dal palco dell’assemblea del Pd il 13 luglio, tre giorni prima dell’elezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commission­e.

Conte ha parlato di corridoi umanitari europei e di un piano di redistribu­zione dei migranti. A che punto siamo? Che i governi riprendano in mano la riforma del Regolament­o di Dublino è una priorità del Parlamento europeo, con il rilancio delle iniziative dei corridoi umanitari e la riflession­e sulla redistribu­zione dei migranti. Dopo la fine del governo gialloverd­e l’Italia torna in Europa. Il governo precedente non ha lavorato molto sui dossier europei. Che vuol dire per l’Italia avere Gentiloni Commissari­o agli Affari economici? Sarebbe la caduta di un muro di diffidenza nei confronti del nostro paese.

Ma non è anche un rischio data la situazione dei nostri conti pubblici?

L’Italia, come tutti gli altri Paesi europei, deve rispettare gli impegni. Nessuno può eludere il tema della sostenibil­ità delle finanze pubbliche nel quadro di politiche per la crescita. Se gli impegni saranno rispettati si arriverà anche a importanti riforme del patto stabilità Proprio di riforma del patto di stabilità ha parlato Conte alla Festa del Fatto. Una richiesta che arriva anche dal Quirinale.

Sono molto d’accordo, ma se oggi dovessi indicare una priorità per poterci arrivare, direi che bisogna subito investire sulle politiche europee perché sono le politiche a cambiare la vita delle persone e a far capire loro quanto sia importante l'Europa.

Che tipo di politiche?

Politiche per lo sviluppo sostenibil­e, di rilancio degli investimen­ti, di introduzio­ne di un bilancio della zona euro, strategie contro la povertà, intervento sul salario minimo e piani di protezione sociale. E poi serve una riforma fiscale europea per regolare la concorrenz­a sleale tra paesi e impedire che, a causa delle delocalizz­azioni delle imprese, la vita e i diritti dei lavoratori in alcuni paesi valgano meno. La riforma del patto di stabilità è certamente un obiettivo da raggiunger­e. Ci arriveremo. Ma se metteremo in sicurezza le persone sarà più facile.

Come giudica l'esordio di Ursula V on Der Le yen? Peraltro, la sua elezione ha rappresent­atone i fatti unri dimensiona­mento del ruolo del Parlamento, che aveva insistito per il criterio degli Spitzenkan di daten(cand idatidi punta ).

Come tutti sanno, fino all’ultimo momento abbiamo difeso la figura degli Spitzen e poi abbiamo dovuto prendere atto delle indicazion­i del Consiglio. Tutti i gruppi europeisti hanno lavorato con la presidente per mettere a fuoco la base di un vero manifesto della nuova Europa. E il suo discorso a Strasburgo prima dell’estate è stato il risultato di un dialogo con i gruppi politici. Adesso tocca al Parlamento valutare la coerenza degli impegni assunti. Tornando all'Italia: non crede che ci possa essere una ricaduta sugli equilibri del governo, visto che sia Gentiloni, sia il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sia infine quello per gli Affari europei, Enzo Amendola, sono del Pd?

Un governo deve lavorare con collegiali­tà. L’azione del Pd per rilanciare le politiche europee è una grande opportunit­à.

Non è anche un pericolo, visto poi che la politica del rigore ha fatto vittime, come il caso Grecia insegna? Questa è la prova che il Pd sta facendo sul serio. Pd e M5S sono stati molto coraggiosi. Per tutti adesso l’obiettivo è quello di riaprire il cantiere europeo.

L'Italia avrà dei vantaggi anche dal fatto che i Cinque Stelle (che stanno trattando con Verdi e Renew Europe) siederanno in un gruppo europeista?

Certo. Questo farà bene al Parlamento europeo, all’Italia e ai Cinque Stelle. Vorrei ricordare che nella scorsa legislatur­a, quando erano in un gruppo anti-europeo, i Cinque Stelle si sono caratteriz­zati per aver votato tante volte con i gruppi europeisti. So che c’è un dialogo in corso.

I sovranisti, che pure in alcuni paesi sono andati molto bene alle Europee, sono rimasti fuori dalla maggioranz­a. Non è pericoloso, per il consenso e la rabbia sociale?

I sovranisti hanno perso le elezioni. Ma il loro vero fallimento è stato quello di non essere stati capaci di trovare una rete tra le le forze della destra europea.

Il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo la settimana scorsa è venuto anche per parlare con lei. Perché? L’ha fatto perché il rilancio della politica atlantica e del multilater­alismo è un dibattito in corso anche in America e su questo gli europei non possono essere indifferen­ti. Questa è l’ulteriore prova che ascoltare i parlamenti fa bene anche ad una grande amministra­zione come quella americana. Chiuderli non è mai una buona idea.

Riformare il Patto di stabilità è un obiettivo, ma prima dobbiamo investire sulle politiche europee Quando erano in un gruppo anti-europeo, i Cinque Stelle si sono caratteriz­zati per aver votato tante volte con i gruppi europeisti

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Anti-sovranisti A sin. l’europremie­r Von der Leyen; sotto, David Sassoli; sopra, Gentiloni e Sensi ieri alla Camera

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